Urzulei è un vero gioiello dell’Ogliastra, noto per le sue meraviglie naturali e tradizioni secolari. Con una popolazione di circa 1200 abitanti, il villaggio è immerso in uno scenario mozzafiato, dominato dalla maestosità della Gola di Gorroppu, il canyon più alto d’Europa, con pareti che raggiungono i 500 metri di altezza.
Questa impressionante formazione geologica attira ogni anno escursionisti e amanti della natura selvaggia, che vedono in Gorroppu un simbolo della purezza e della bellezza incontaminata di questa terra.
Ma Urzulei non è solo natura: il paese è anche il custode di una tradizione artigianale unica, l’arte dell’intreccio, conosciuta localmente come “Su Fatorgiu”. Questa pratica antica, tramandata di generazione in generazione, unisce Urzulei ai centri barbaricini di Ollolai e Olzai. L’intreccio si basa sulla lavorazione dell’asfodelo, una pianta tipica della zona, dalla quale si ricavano splendidi cesti e canestri che raccontano la storia e l’identità della comunità.
                                       
                                           
                                     
                                       
                                           
                                     
L’intreccio dell’asfodelo, secondo la tradizione, era un compito riservato alle donne del paese. Oltre alle faccende domestiche, le donne si dedicavano a questa attività artigianale come fonte di sostentamento. A volte affrontavano lunghi viaggi per vendere i loro prodotti, unendo la necessità economica alla creatività e alla maestria che caratterizzava il loro lavoro.
La lavorazione dell’asfodelo è un processo meticoloso e lungo. La raccolta della pianta avviene tra marzo e maggio, quando è più tenera e facile da modellare. Dopo la raccolta, i fusti vengono lasciati essiccare al sole per una decina di giorni, poi tagliati a metà e ulteriormente essiccati. Successivamente, vengono immersi in acqua per renderli flessibili e pronti per l’intreccio. Il cesto prende forma partendo da “su meuddu”, la parte centrale, mentre la corteccia esterna serve per rifinire i bordi, conferendo al manufatto una bellezza e una solidità uniche.
                                       
                                           
                                     
                                       
                                           
                                     
Oggi, Su Fatorgiu è molto più di un semplice prodotto artigianale: rappresenta la capacità di Urzulei di preservare le proprie tradizioni, resistendo ai cambiamenti e al tempo. Questa antica arte sopravvive come simbolo di resilienza culturale e testimonia l’orgoglio della comunità di mantenere vive le proprie radici.
        
           
        
        
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