Credenze popolari sarde. Perché si dice porti male rovesciare olio e sale?

In Sardegna ( ma non solo) per tanto tempo si è creduto che rovesciare olio e sale portasse sfortuna. Oggi vi spieghiamo quali sono le ragioni – molto antiche – alla base di questa credenza popolare.
In Sardegna ( ma non solo) per tanto tempo si è creduto che rovesciare olio e sale portasse sfortuna. Oggi vi spieghiamo quali sono le ragioni – molto antiche – alla base di questa credenza popolare.
Ci sono molte credenze popolari che si tramandano da generazioni in cucina, ma le più famose e conosciute sono quelle relative all’utilizzo di sale e olio.
Il sale, da sempre considerato un bene pregiato, era utilizzato già dagli antichi Romani come strumento di commercio e di pagamento ( da qui il termine “salario”). Rovesciare accidentalmente sale sulla tavola è considerato quindi un presagio di sfortuna e in particolare un segno che denota una futura perdita di denaro.
Inoltre, è molto diffusa la credenza che il sale “non debba passare di mano in mano”, perché in un passaggio della Bibbia si dice che Giuda avesse sparso del sale poco prima di tradire Gesù nell’ultima cena.
Simile è il caso dell’olio. L’olio, tanto apprezzato da essere conosciuto come “oro liquido”, è sempre stato considerato un alimento prezioso e ricco sin da tempi antichi. Involontariamente sciupare dell’olio, versandolo sulla tavola o a terra, è ritenuto un simbolo di spreco e di una sorta di maledizione: un annuncio di sventura e povertà.

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La Pro Loco Rocce Rosse e le Infioratrici di Tortolì protagoniste a Roma per la storica Infiorata

Le otto infioratrici tortoliesi hanno realizzato un’opera floreale di sei metri per due dal titolo "Oltre la Porta Santa", raffigurante Papa Francesco nell’atto di aprire la Porta Santa, seguito idealmente da Papa Leone XIV e da un corteo di pellegrini, simbolo del cammino di fede e continuità spirituale.
La Pro Loco Rocce Rosse di Tortolì, insieme al gruppo delle Infioratrici Città di Tortolì, ha preso parte alla 400ª edizione dell’Infiorata Storica della Città di Roma, evento solenne dedicato ai Santi Patroni Pietro e Paolo e organizzato dalla Pro Loco di Roma.
Alla manifestazione hanno partecipato 35 gruppi provenienti da tutta Italia, che hanno trasformato Via della Conciliazione e Piazza San Pietro in un trionfo di colori e creatività. Tortolì ha rappresentato con orgoglio l’unico gruppo sardo presente.
Le otto infioratrici tortoliesi hanno realizzato un’opera floreale di sei metri per due dal titolo “Oltre la Porta Santa”, raffigurante Papa Francesco nell’atto di aprire la Porta Santa, seguito idealmente da Papa Leone XIV e da un corteo di pellegrini, simbolo del cammino di fede e continuità spirituale.
Il lavoro, meticoloso e intenso, è durato tutta la notte: utilizzando fiori, segatura, pianta di romice e sale colorato, le infioratrici sono riuscite a completare l’opera in tempo per la giornata di domenica, dedicata alla celebrazione dei Santi Patroni.
A sostenere e coordinare la partecipazione sarda all’evento è stato il presidente regionale UNPLI Sardegna, dottor Raffaele Sestu, che ha fortemente voluto questa significativa presenza a Roma.

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