Morta in uno schianto alla vigilia del primo giorno di lavoro: Nuoro piange Lucia Virdis
L'infermiera nuorese è morta in uno schianto mentre, emozionata, si apprestava ad affrontare il suo primo giorno di lavoro in un nuovo ospedale a Cagliari.
Morta in uno schianto mentre, emozionata, si apprestava ad affrontare il suo primo giorno di lavoro in un nuovo ospedale a Cagliari.
L’infermiera nuorese Lucia Virdis ha perso la vita in un tragico incidente stradale ieri, sulla SS 197, mentre si trovava a bordo della sua auto.
Colleghi e professori del corso di laurea in Infermieristica di Nuoro la ricordano sui social così: “Lucia, studentessa della nostra sede di Nuoro, ci ha consegnato il suo sogno: diventare infermiera. Lo desiderava con tutta se stessa, pronta a superare ogni difficoltà, concentrando tutte le sue energie per quell’unico obiettivo. L’abbiamo accompagnata e sostenuta nel suo percorso, ma purtroppo non siamo riusciti a farle raggiungere il traguardo. Speriamo che il dolore, che ora ci lascia senza parole, si trasformi nel ricordo di quella cara e speciale ragazza che era Lucia.”
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Il curioso bronzetto nuragico del “guerriero con quattro braccia e quattro occhi”. Perché ha questo aspetto?
È esposta nel Museo Archeologico di Cagliari e fu ritrovata nelle campagne di Teti (Nuoro) insieme a decine e decine di altri reperti dell'epoca nuragica.
Tra i bronzetti nuragici più celebri mai rinvenuti c’è sicuramente quello del guerriero con quattro occhi e quattro braccia.
Si tratta di una statuetta sicuramente molto particolare caratterizzata da un’aura di fierezza e solennità.
È esposta nel Museo Archeologico di Cagliari e fu ritrovata nelle campagne di Teti (Nuoro) insieme a decine e decine di altri reperti dell’epoca nuragica. Fu un pastore della zona a fare questa scoperta nel lontano 1865.
Ma perché questa conformazione? Le ipotesi sono tante e diverse, ma convergono su un punto. Il guerriero è raffigurato in tal modo per il suo alto valore militare. Quattro occhi e quattro braccia per spiegare empiricamente la sua grande forza durante la battaglia. Secondo alcuni studiosi raffigurerebbe un grande guerriero mortale dotato di grandi capacità. Secondo altre tesi sarebbe la rappresentazione di un’antica divinità nuragica guerriera, o di un “demone-eroe” capace di trascendere la natura umana.
Le corna sono invece un unicum in tutto l’artigianato nuragico che potrebbe essere frutto di un restauro non proprio fedele all’originale.
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