Lo sapevate? Come si è formata la gola di Gorropu?

Nel cuore della Sardegna, tra le aspre terre della Barbagia e le selvagge montagne dell’Ogliastra, si apre uno dei canyon più spettacolari e profondi d’Europa: Gorropu. Sapete realmente come si è formato?
Lo sapevate? Come si è formata la gola di Gorropu?
Nel cuore della Sardegna, tra le aspre terre della Barbagia e le selvagge montagne dell’Ogliastra, si apre uno dei canyon più spettacolari e profondi d’Europa: Gorropu. Sapete realmente come si è formato?
Un monumento naturale imponente, plasmato da milioni di anni di erosione e custode di una biodiversità unica, che affascina escursionisti e studiosi con il suo profilo maestoso e la sua storia geologica affascinante.
Gorropu non è solo un canyon, ma una meraviglia geologica scolpita dal tempo. La sua formazione ha inizio milioni di anni fa, quando l’area che oggi costituisce la Sardegna era sommersa da un antico oceano. Le rocce calcaree che oggi si ergono vertiginose sono in realtà il risultato di una sedimentazione marina avvenuta tra 190 e 60 milioni di anni fa. Col passare delle ere geologiche, il ritiro delle acque ha lasciato emergere le imponenti masse calcaree che caratterizzano il Supramonte. Tuttavia, la vera artefice della spettacolare gola di Gorropu è stata la forza inarrestabile dell’acqua.

Dentro la gola di Gorropu
Il protagonista di questo incessante processo è il rio Flumineddu, un corso d’acqua che da millenni scorre nel cuore del Supramonte, erodendo inesorabilmente la roccia calcarea. L’azione delle sue acque, ora impetuose durante le piogge, ora lente e silenziose nelle stagioni secche, ha scavato in profondità la gola, creando pareti vertiginose alte fino a 500 metri. Il fiume, con il suo fluire costante, ha penetrato le fragili stratificazioni della roccia, dissolvendo il carbonato di calcio e modellando anfratti, caverne e stretti passaggi. Alcune delle acque del Flumineddu, infiltrandosi nelle cavità sotterranee, hanno contribuito alla formazione di gallerie carsiche e sorgenti che riaffiorano più a valle, completando un ciclo che dura da milioni di anni. Oggi, osservando le pareti del canyon, è possibile trovare antichi fossili marini, testimonianza tangibile di un passato sommerso e della lenta metamorfosi che ha dato origine a questa spettacolare gola.
Gorropu non è solo un capolavoro naturale, ma anche un’esperienza immersiva per chiunque voglia esplorarlo. Il territorio che lo circonda è selvaggio e affascinante, e l’accesso richiede un certo grado di preparazione. Il sentiero più immediato parte dal passo di Genna Sìlana, sulla SS 125, e conduce al canyon attraverso un percorso di circa un’ora, attraversando una macchia mediterranea densa di lecci, felci e corbezzoli. Un altro accesso, più impegnativo, parte da Sedda ar Baccas e si sviluppa per dodici chilometri, tra spettacolari formazioni rocciose e il lago naturale di Pischina Urthaddala. Da nord, invece, si raggiunge Gorropu attraversando in auto la vallata di Oddoene e poi proseguendo a piedi per due ore lungo il fiume Flumineddu.
Chi si addentra nella gola si trova immerso in un ambiente unico al mondo. Le pareti di roccia bianchissima, levigate dall’acqua, si innalzano vertiginose, creando un paesaggio quasi lunare. La vegetazione si fa rara, ma tra le fessure della roccia crescono specie endemiche come l’aquilegia nuragica, un fiore che non esiste in nessun’altra parte del pianeta. Nei piccoli laghetti formati dal fiume, trovano rifugio creature rare come l’euprotto sardo, uno degli anfibi più rari d’Europa, e il geotritone del Supramonte. Nel cielo sopra la gola, volteggiano l’aquila reale e il falco pellegrino, mentre tra le rocce si aggirano i mufloni, padroni incontrastati di questo habitat impervio.
Ma Gorropu è anche terra di leggende. Si narra che tra le sue grotte abitassero mostri spaventosi e che in un punto preciso della gola si possano vedere le stelle in pieno giorno. Secondo la tradizione popolare, nelle notti di luna piena sbocciano i fiori magici della felce maschio, visibili solo a chi ha il cuore puro.
Visitare Gorropu significa immergersi in un mondo antico, dove la potenza della natura si manifesta in tutta la sua maestosità. È un viaggio tra passato e presente, tra geologia e mitologia, tra le profondità della terra e l’infinito del cielo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA