(VIDEO) Geppi Cucciari ironizza sul ministro Giuli alla Festa del Cinema: “Mi hanno dato il discorso sbagliato”

Cucciari, nota per il suo umorismo tagliente, ha scherzato sul linguaggio altisonante e a tratti incomprensibile che ha contraddistinto alcuni interventi del ministro, iniziando il suo discorso con frasi volutamente elaborate e auliche come: "È gioioso approssimarsi dell'ora del desio, vi sono oltremodo riconoscente, non mi esprimo per celia." Il pubblico, colto di sorpresa, ha accolto la gag con risate e applausi.
Alla Festa del Cinema di Roma, sabato 26 ottobre 2024, Geppi Cucciari ha aperto la premiazione con una dose di ironia pungente rivolta al ministro della Cultura, Alessandro Giuli. La comica e conduttrice ha infatti iniziato il suo discorso emulando lo stile iperbolico del ministro, creando un momento esilarante e dissacrante che ha conquistato immediatamente il pubblico.
Cucciari, nota per il suo umorismo tagliente, ha scherzato sul linguaggio altisonante e a tratti incomprensibile che ha contraddistinto alcuni interventi del ministro, iniziando il suo discorso con frasi volutamente elaborate e auliche come: “È gioioso approssimarsi dell’ora del desio, vi sono oltremodo riconoscente, non mi esprimo per celia.” Il pubblico, colto di sorpresa, ha accolto la gag con risate e applausi.
Proseguendo con tono serio e surreale, ha aggiunto: “Giammai, ritengo il vostro tributo plasticamente propedeutico al soffio vitale che spira aurora come anelito di empatia e sincero tripudio. Lo spirito dell’acqua, ma soprattutto del vino.” Le risate hanno travolto la sala, facendo della serata un evento memorabile per il pubblico presente.
Geppi ha poi interrotto la parodia con una battuta mirata a chiarire il suo intento ironico: “Scusate, devono avermi dato per errore il discorso di qualcun altro,” riferendosi alla retorica del ministro. Rivolta agli ospiti internazionali presenti in sala, ha scherzato: “Chiedo scusa agli ospiti internazionali che non hanno capito cosa stessi dicendo, non l’ho capito manco io, manco voi. Chiedo scusa alle traduttrici, che non so cosa hanno pensato, cosa hanno detto soprattutto?”
La sua performance ha saputo alleggerire la cerimonia, portando un tocco di leggerezza in un contesto formale e dando prova di come l’umorismo possa servire a riflettere, con intelligenza e ironia, sul mondo della politica e del linguaggio pubblico.
IL VIDEO:
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