Lo sapevate? Anche a Bari Sardo ci fu una terribile bardana: la straziante fine della vedova Rita Podda

Determinati a ottenere qualcosa ad ogni costo, i banditi sottoposero la povera Rita Podda a torture inimmaginabili, arrivando a infliggerle un’atrocità di rara crudeltà
La memoria collettiva degli anziani di Bari Sardo conserva vivida una tragica vicenda avvenuta il 9 marzo 1887, che ha segnato profondamente la comunità e rappresenta uno dei più cruenti episodi di bardane e grassazioni che l’Ogliastra abbia mai vissuto.
Quel giorno, una banda composta da circa 60 malviventi provenienti dalla Barbagia irruppe nell’abitazione della vedova Rita Podda, un’anziana donna di 67 anni. Il loro obiettivo era chiaro: sottrarle denaro e oggetti di valore, convinti che la vedova nascondesse ricchezze nella sua modesta casa. Nonostante le brutali percosse subite, Rita Podda si rifiutò con ostinazione di rivelare dove fossero custoditi i suoi averi.
Di fronte alla resistenza della donna, i banditi sfogarono la loro furia distruggendo tutto ciò che trovarono. Tra i danni inflitti, si ricorda la distruzione di una preziosa statuetta dorata di Santa Rita, simbolo di devozione della vedova, nella vana speranza che potesse celare qualche tesoro. Ma il loro accanimento non si fermò lì.
Determinati a ottenere qualcosa ad ogni costo, i banditi sottoposero Rita Podda a torture inimmaginabili, arrivando a infliggerle un’atrocità di rara crudeltà. Secondo le testimonianze dell’epoca, la forzarono a sedersi sopra i carboni ardenti di una stufa a legna, nella speranza che il dolore estremo la costringesse a rivelare il nascondiglio dei suoi averi.
Le sevizie proseguirono senza esito, finché l’intervento provvidenziale di due carabinieri non mise fine all’assalto. I militari, giunti appena in tempo, riuscirono a mettere in fuga la banda, ma non senza un violento scontro a fuoco. Durante la colluttazione, uno dei banditi, Serafino Lovico Mereu, un 35enne orgolese, fu colpito mortalmente da una fucilata sparata dal carabiniere Biagio Agus.
Nonostante la salvezza apparente, le ferite fisiche e psicologiche subite da Rita Podda furono fatali. Pochi giorni dopo, la donna morì, come riportano le cronache dell’epoca, a causa delle “infinite percosse alle quali fu assoggettata con crudeltà e spudoratezza dai banditi”. La sua morte suscitò profonda indignazione e lasciò una traccia indelebile nella comunità di Bari Sardo, diventando un simbolo delle atrocità legate al brigantaggio e alla violenza dell’epoca.
Questo episodio, ricordato ancora oggi con orrore dagli anziani del paese, rimane una delle testimonianze più tragiche della brutalità che poteva scatenarsi in Sardegna alla fine del XIX secolo, quando le aree interne erano segnate da forti tensioni sociali e criminalità organizzata. La storia della vedova Podda è, purtroppo, uno degli emblemi di quell’epoca difficile, in cui la vita nelle comunità rurali era spesso dominata dalla paura e dall’incertezza.

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