Tutti pensano di saperlo ma pochi azzeccano: perchè l’Ogliastra si chiama così?
L’Ogliastra è una delle regioni più affascinanti della Sardegna, nota per i suoi paesaggi selvaggi, le sue coste frastagliate e la sua storia millenaria. Il nome di questa terra, tuttavia, ha origini controverse e affascinanti che meritano di essere esplorate.
L’Ogliastra è una delle regioni più affascinanti della Sardegna, nota per i suoi paesaggi selvaggi, le sue coste frastagliate e la sua storia millenaria. Il nome di questa terra, tuttavia, ha origini controverse e affascinanti che meritano di essere esplorate.
Uno dei principali tentativi di spiegare l’origine del nome è stato fornito dal conte Alberto Ferrero della Marmora, celebre geografo e naturalista del XIX secolo. Nel suo “Itinerario dell’isola di Sardegna”, pubblicato nel 1860, egli respinge una delle ipotesi più intuitive e diffuse: quella che collega il nome Ogliastra alla presenza abbondante di olivi selvatici, detti “olivastri”, nella regione. Sebbene l’olivo e il suo derivato, l’olio, abbiano da sempre avuto un ruolo centrale nell’economia e nella cultura della Sardegna, La Marmora insiste che l’origine del nome sia di tutt’altra natura.
Secondo La Marmora, il nome Ogliastra non ha nulla a che vedere con gli olivi, ma deriverebbe piuttosto da una formazione rocciosa naturale che domina il paesaggio costiero di questa parte della Sardegna. Si tratta di un monolito calcareo, simile a un obelisco, che i marinai chiamavano “Aguglia” o “Guglia”. Questa imponente roccia, che si erge vicino alla chiesa di Santa Maria Navarrese e sotto il Monte Santo, era un punto di riferimento importante per i naviganti. Dalla parola “Guglia”, La Marmora ipotizza che derivi il toponimo “Ogugliastra”, successivamente evolutosi nell’odierno “Ogliastra”.
Un dettaglio cruciale aggiunge ulteriore chiarezza a questa ipotesi: il vero nome storico di questa regione sarebbe stato Agugliastra, un termine che si riferisce proprio a una rupe piramidale acuta emergente dal mare, usata come segnale di riferimento per i navigatori. Questa rupe, che si distingue nettamente all’orizzonte, fungeva da faro naturale per chi viaggiava lungo la costa, tanto da diventare il simbolo per indicare non solo il litorale ma anche le terre circostanti. Tale prominenza paesaggistica fu così importante da conferire il suo nome a tutta la regione.
Questa spiegazione, pur suggestiva, si inserisce in un contesto più ampio di interpretazioni e studi etimologici sulla Sardegna. L’isola ha infatti una lunga tradizione di toponimi che riflettono il suo legame profondo con la natura e con la storia delle popolazioni che l’hanno abitata. Nonostante l’ipotesi di La Marmora sia ampiamente accettata, vi sono studiosi che continuano a cercare altre possibili origini del nome.
Un’ipotesi alternativa, infatti, suggerisce che il nome Ogliastra possa comunque avere una relazione con gli olivastri, per via della loro diffusione particolarmente abbondante in quest’area. Questa teoria, sebbene meno supportata rispetto a quella della “Guglia”, fa leva sull’importanza dell’olivo nella cultura locale e sull’evidente presenza di queste piante nelle campagne ogliastrine.
In definitiva, il nome Ogliastra è intriso di storia e di leggende, simbolo di una terra che ha sempre affascinato non solo per le sue meraviglie naturali ma anche per la sua identità unica. Che il nome derivi da una monumentale roccia marina o dall’olivo selvatico, esso racchiude il senso di un territorio che ha saputo mantenere vive le sue radici, tra mare e montagna, natura selvaggia e cultura millenaria.
© RIPRODUZIONE RISERVATA