Leonardo, Francesco, Aurora, Sofia: sono questi attualmente i nomi più diffusi in Sardegna. Una tendenza in linea con quella nazionale che vede queste scelte tra le più gradite dai neo-genitori.
In Sardegna in passato non era così. Come per ogni cosa l’italianizzazione dell’Isola era qualcosa di assai lontano e anche dare il nome al pargolo appena venuto al mondo era un qualcosa che aveva a che fare con le tradizioni più radicate.
Difficilmente venivano dati nomi che possiamo considerare “italiani” da un punto di vista fonetico. Più comune l’assegnazione di appellativi sardi che richiamavano i nomi più diffusi nel mondo.
Antoni (Antonio), Andria (Andrea), Alessi (Alessio), Bertu (Alberto), Bobore (Salvatore), Bustianu (Sebastiano), Frantziscu (Francesco), Istevene (Stefano), Juanne (Giovanni), Zusepe (Giuseppe), Pedru o Predu (Pietro): questi alcuni esempi dei nomi sardi maschili presenti anche in altre lingue.
Stesso discorso anche per i nomi femminili: Aleni o Elene (Elena), Bigliana (Giuliana), Lughia (Lucia), Mallena (Maddalena), Zuannicca (Giovannicca) ecc. ecc.
C’erano poi nomi solo ed esclusivamente sardi o talmente poco diffusi altrove che la loro italianizzazione è avvenuta solo dopo, a posteriori, quando la Sardegna è diventata parte integrante dello Stato italiano anche da un punto di vista culturale. È il caso di Baingiu o Bainzu, oggi diffuso e noto con la forma italianizzata Gavino o di Efis, attualmente in voga con la versione Efisio. Amsicora e Iosto sono due nomi squisitamente sardi che richiamano alle radici più lontane della storia isolana: padre e figlio che lottarono contro la conquista della Sardegna da parte dei Romani. Ancora oggi sono scelti da coloro che vogliono ritrovare nei propri figli un collegamento con la storia e la fierezza del popolo sardo.
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