Siccità, incendi, agenti patogeni: i mali silenziosi che stanno distruggendo i boschi della Sardegna

Purtroppo è sempre più difficile trovare una sola area della Sardegna dove, in modo più o meno intensivo, questa "malattia silenziosa" dei nostri boschi non stia avanzando.
L’Ogliastra é tra i territori più colpiti dalla siccagna – il preoccupante disseccamento estensivo (ma non irreversibile) dei boschi sardi – dovuti alla morsa della siccità, alle sempre più alte temperature estive sopra la media e agli agenti patogeni che si insinuano sulle piante indebolite dai cambiamenti climatici.

Foto Cristian Mascia
L’ingiallimento dei nostri boschi, segno preoccupante dei cambiamenti climatici sulla Sardegna di cui l’Agenzia Regionale Forestas continua a parlare con approfondimenti e dettagli fotografici in questi giorni – è ben visibile anche da satellite, come osservabile grazie al sistema europeo Global Monitoring for Enviroment and Security (GMES) più noto come Copernicus.

Foto Cristian Mascia
La situazione è preoccupante e lo è purtroppo da diversi anni: emerge in modo importante anche “visivamente” in questo periodo non solo nel Sarrabus e nel Gerrei, ma anche in Ogliastra e nell’area del Gutturu Mannu Parco Naturale della Sardegna, e purtroppo anche nel Linas e in Gallura.

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Si tratta di problemi ad ampia scala, osservabili e certamente osservati e studiati da tempo, anche dal sistema regionale: da almeno un lustro il problema si manifesta in tutta la sua dirompente vastità – legato com’è a fattori su larga scala, non confinati alla singola regione geografica dell’Isola, cause globali e ingovernabili a livello regionale. Cambiamenti climatici che per i boschi si traducono in tre minacce: disseccamento, incendi, debolezza verso attacchi fungini complicati da una resilienza sempre più bassa.

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