Lo sapevate? perché Triei viene definito il paese delle ginestre?
Triei, detto anche “borgo fiorito”, è famoso anche come “paese delle ginestre”. Sapete perché?
Triei, gioiello incastonato nel versante orientale dell’alta Ogliastra, è un piccolo comune che si erge fiero tra i confini di Baunei, Talana, Urzulei e Lotzorai, custodendo gelosamente una storia millenaria avvolta nel mistero e nella leggenda. Le sue origini si perdono nella nebbia del tempo, sfuggendo alla precisione della cronologia scritta, ma la certezza che le sue radici affondino in un passato antecedente al XVI secolo è testimoniata dalla presenza della chiesa dei SS. Cosma e Damiano, eretta nei primi anni del 1560, baluardo di fede e punto di riferimento per la comunità locale.
Il fascino di Triei si alimenta di racconti tramandati di generazione in generazione, narrazioni che intrecciano la sua fondazione con le drammatiche vicende delle popolazioni costiere in fuga dalle incursioni saracene, o con la disperata ricerca di un rifugio sicuro da parte degli abitanti di un antico villaggio dell’altopiano di Ósono, distante appena 3 km, decimato dalla peste.
L’etimologia stessa del nome Triei è avvolta in un alone di poesia e natura, con una delle interpretazioni più suggestive che lo fa derivare da Tereiu, evocando l’immagine di un luogo ricco di ginestra, quella terìa che in primavera dipinge le colline circostanti con pennellate di un giallo intenso e profumato.
La prima menzione documentata di Triei risale al 1316, in un registro delle rendite pisane che abbracciava le curatorie di Sarrabus, Tolostra, Chirra e Ogliastra, territori un tempo appartenenti all’antico e potente Giudicato di Cagliari. Da quel momento, la storia di Triei si intreccia indissolubilmente con le vicende politiche che hanno plasmato la Sardegna: dal dominio del Giudicato di Gallura passa sotto l’egida pisana nei primi anni del XIV secolo, per poi conoscere il governo aragonese dal 1323, quello spagnolo dal 1479, un breve intermezzo austriaco dal 1708, seguito dal dominio piemontese dal 1720, fino all’unificazione con il Regno d’Italia nel 1861.
Passeggiando tra i vicoli di Triei, in particolare negli antichi rioni di “Su ‘ngiasseddu” e “Serra ‘e pinna”, si respira ancora l’atmosfera di un tempo sospeso, dove le case storiche, nella loro semplicità architettonica, rivelano il genio e il senso delle proporzioni dei maestri costruttori del passato. In un dialogo armonioso tra antico e moderno, negli ultimi anni il paese si è arricchito di una galleria d’arte a cielo aperto, grazie ai murales realizzati dai giovani artisti provenienti da diversi Istituti artistici della Sardegna, un’iniziativa che ha saputo coniugare la valorizzazione del patrimonio culturale con la creatività contemporanea. L’economia di Triei, radicata profondamente nella tradizione agropastorale, ha visto nei secoli il fiorire dell’allevamento caprino e della viticultura, attività che hanno plasmato non solo il paesaggio circostante ma anche l’identità stessa della comunità. Queste pratiche ancestrali, tramandate di padre in figlio, hanno saputo resistere al passare del tempo e alle trasformazioni socioeconomiche, mantenendo vivo un legame profondo con la terra e le sue risorse. Oggi, Triei si presenta come un affascinante crocevia tra passato e presente, un luogo dove la storia millenaria si fonde armoniosamente con le sfide della contemporaneità, offrendo ai suoi abitanti e ai visitatori un’esperienza autentica di vita sarda, ricca di tradizioni, sapori e panorami mozzafiato che si aprono sulla costa orientale dell’isola, promettendo emozioni e scoperte a ogni angolo di questo piccolo ma prezioso scrigno dell’Ogliastra.
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