Siccità, incendi, agenti patogeni: i mali silenziosi che stanno distruggendo i boschi della Sardegna
Purtroppo è sempre più difficile trovare una sola area della Sardegna dove, in modo più o meno intensivo, questa "malattia silenziosa" dei nostri boschi non stia avanzando.
L’Ogliastra é tra i territori più colpiti dalla siccagna – il preoccupante disseccamento estensivo (ma non irreversibile) dei boschi sardi – dovuti alla morsa della siccità, alle sempre più alte temperature estive sopra la media e agli agenti patogeni che si insinuano sulle piante indebolite dai cambiamenti climatici.
L’ingiallimento dei nostri boschi, segno preoccupante dei cambiamenti climatici sulla Sardegna di cui l’Agenzia Regionale Forestas continua a parlare con approfondimenti e dettagli fotografici in questi giorni – è ben visibile anche da satellite, come osservabile grazie al sistema europeo Global Monitoring for Enviroment and Security (GMES) più noto come Copernicus.
La situazione è preoccupante e lo è purtroppo da diversi anni: emerge in modo importante anche “visivamente” in questo periodo non solo nel Sarrabus e nel Gerrei, ma anche in Ogliastra e nell’area del Gutturu Mannu Parco Naturale della Sardegna, e purtroppo anche nel Linas e in Gallura.
Si tratta di problemi ad ampia scala, osservabili e certamente osservati e studiati da tempo, anche dal sistema regionale: da almeno un lustro il problema si manifesta in tutta la sua dirompente vastità – legato com’è a fattori su larga scala, non confinati alla singola regione geografica dell’Isola, cause globali e ingovernabili a livello regionale. Cambiamenti climatici che per i boschi si traducono in tre minacce: disseccamento, incendi, debolezza verso attacchi fungini complicati da una resilienza sempre più bassa.
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