Il gruppo sardo Brinca si veste di Pop: «Tante novità in programma»

Nascono nel 2016 da un’idea dell’organettista desulese Paride Peddio ma quest’anno si preparano a una rinascita con trenta concerti e tanti nuovi inediti per la fine della stagione.
La prima formazione Brinca sale sui palchi già nel 2016 proponendo balli sardi e brani con influenze Country-Folk, formazione nella quale era già presente come musicista e cofondatore l’organettista desulese Paride Peddio. Quest’anno si preparano ad una rinascita con numerosi concerti e tante novità: i Brinca, o Brinca 2.0 come si definiscono scherzosamente i nuovi componenti, lancia una nuova sfida, e rispetto alla vecchia formazione e alle band concorrenti, cambia look e si veste di POP, stile musicale del quale hanno fatto la regola d’arte anche quando si tratta di balli sardi… Sfida riuscita? Loro non si sbilanciano, ma il calendario bello pieno lascia ben pensare.
«Sono nipote d’arte,» racconta il 33enne Peddio «mio nonno era Salvatore Peddio, noto Bengasi, un organettista e poeta improvvisatore. È venuto a mancare due anni fa, ma in me ha lasciato una grandissima impronta: è con lui che, fin dai miei quattro anni, ho suonato l’organetto.»
Insomma, tutto lasciava presagire un futuro costellato di musica e serate all’insegna di tradizione e innovazione.
Accanto a Peddio, i Brinca hanno altri quattro nomi, tutti tra i quarant’anni circa e i venticinque: Andrea Zara di Bolotana è la voce, Jacopo Cogotzi di Orroli è alla chitarra, Giuseppe Orrù di Nurallao è alla batteria e percussioni, Stefano Tatti di Escalaplano è il polistrumentista del gruppo.
Molti saranno anche gli ospiti delle novità in programma, come afferma Peddio. «Andrea, con la sua voce ci permette tanti esperimenti molto interessanti.»
La sua presenza, in aggiunta a quella di Jacopo e Giuseppe, è stata fondamentale per il cambio delle sonorità, visto il percorso di studi musicali dei tre e le precedenti esperienze musicali nel campo del POP, Rock, Blues e URBAN. Preziosa anche la presenza di Stefano il polistrumentista che, oltre ad essere un ottimo musicista, «non vede l’ora di sperimentare “nuovi suoni”.»
Oltre a questo per il momento non si lasciano sfuggire troppo, se non che il loro obiettivo è quello di accostare le sonorità e le tecnologie moderne a quelli che sono i balli e le sonorità tradizionali. Be’, non resta che attendere le canzoni.

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