Credenze popolari sarde. Perché si dice porti male rovesciare olio e sale?

In Sardegna ( ma non solo) per tanto tempo si è creduto che rovesciare olio e sale portasse sfortuna. Oggi vi spieghiamo quali sono le ragioni – molto antiche – alla base di questa credenza popolare.
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In Sardegna, come in molte altre parti del mondo, per generazioni si è tramandata l’idea che rovesciare olio o sale porti sfortuna, un gesto all’apparenza banale ma carico di significati profondi e antichissimi. Non si tratta solo di superstizione popolare, ma di credenze nate da un tempo in cui il sale e l’olio avevano un valore immenso: il primo era così prezioso da essere considerato una moneta di scambio, tanto da dare origine alla parola “salario”, mentre il secondo era simbolo di abbondanza, purezza e sacralità, spesso usato nei riti religiosi, nelle benedizioni e nei momenti solenni. Rovesciare anche una piccola quantità di queste sostanze significava, in epoche passate, sprecare ricchezza e profanare qualcosa di sacro, quindi attirare negatività o il malocchio. La cultura sarda, con la sua forte connessione alla terra e alle tradizioni, ha mantenuto vivo questo rispetto quasi rituale verso il cibo e i suoi simboli, trasformando quel gesto maldestro in un monito tramandato di generazione in generazione: occhio a non far cadere sale e olio, perché in quel gesto si cela molto più di quanto sembri.
Ci sono molte credenze popolari che si tramandano da generazioni in cucina, ma le più famose e conosciute sono quelle relative all’utilizzo di sale e olio.
Il sale, da sempre considerato un bene pregiato, era utilizzato già dagli antichi Romani come strumento di commercio e di pagamento ( da qui il termine “salario”). Rovesciare accidentalmente sale sulla tavola è considerato quindi un presagio di sfortuna e in particolare un segno che denota una futura perdita di denaro.
Inoltre, è molto diffusa la credenza che il sale “non debba passare di mano in mano”, perché in un passaggio della Bibbia si dice che Giuda avesse sparso del sale poco prima di tradire Gesù nell’ultima cena.
Simile è il caso dell’olio. L’olio, tanto apprezzato da essere conosciuto come “oro liquido”, è sempre stato considerato un alimento prezioso e ricco sin da tempi antichi. Involontariamente sciupare dell’olio, versandolo sulla tavola o a terra, è ritenuto un simbolo di spreco e di una sorta di maledizione: un annuncio di sventura e povertà.

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Un anziano su un asinello ci sorride dal murale di un paese sardo: dove ci troviamo?

Il murale si trova nel centro del paese e rappresenta un omaggio alle tradizioni locali, raccontando con semplicità un aspetto della quotidianità della Sardegna interna.
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A Meana Sardo, nel 2024, l’artista Mauro Patta ha realizzato un murale di 30 mq intitolato “Legami”. L’opera raffigura un anziano sorridente seduto su un asinello, un’immagine che richiama la vita rurale e i legami con la natura tipici del territorio.
Il murale si trova nel centro del paese e rappresenta un omaggio alle tradizioni locali, raccontando con semplicità un aspetto della quotidianità della Sardegna interna.
Con questa opera, Meana Sardo arricchisce il proprio patrimonio artistico e si propone come meta per chi è interessato alla street art e alla cultura locale.

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