(FOTO e VIDEO) Ogliastra, il fascino di Gairo Vecchio: la “ghost town” più famosa della Sardegna

Con la mente, proviamo a immaginare quando le case e le strade erano piene di vita, impregnate dei rumori e del vociare quotidiano.
Passeggiare tra le rovine di Gairo Vecchio, il borgo ogliastrino abbandonato dopo la devastante alluvione del 1951, è un’esperienza che tocca profondamente l’animo, evocando un misto di malinconia e riflessione. Ogni passo tra le antiche stradine lastricate sembra raccontare una storia di vite spezzate e di un legame interrotto tra l’uomo e la terra. Le mura di scisto e granito, ormai segnate dal tempo e dalla natura che si riappropria degli spazi, custodiscono silenziosamente i ricordi di un passato in cui il borgo pulsava di energia e vitalità.
Camminare qui è come immergersi in un viaggio nel tempo, un percorso che ci riporta agli anni in cui Gairo Vecchio era un fiorente centro montano, animato dal vociare delle persone, dai bambini che giocavano nelle piazze e dagli anziani seduti fuori dalle case. È impossibile non fermarsi a immaginare quelle scene di quotidianità: il tintinnio delle stoviglie proveniente dalle finestre aperte, i richiami dei venditori ambulanti, il suono dei passi sulla pietra. Oggi, tutto ciò è sostituito dal silenzio profondo, rotto solo dal fruscio del vento e dal canto degli uccelli.
Il paesaggio, che circonda questo luogo intriso di memoria, aggiunge una nota di solenne bellezza al senso di abbandono. Gairo Vecchio non è solo un borgo fantasma, ma un simbolo di resilienza e di adattamento, testimone della forza della natura e della fragilità umana. Visitare questo luogo è un invito a riflettere sul rapporto tra l’uomo e l’ambiente, sulla capacità di affrontare le avversità e sulla memoria collettiva che queste pietre continuano a conservare.
Ora la “Ghost Town” più famosa della Sardegna è avvolta dal silenzio e un’aura di mistero.
Ecco i video e le foto del vecchio borgo.

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