Il braccialetto verde contro il malocchio: sapevate che simboleggia una pianta?

Adesso li vendono in gioielleria, hanno il moschettone d’oro, vengono donati ai bambini come porta fortuna, qualche volta hanno anche dei piccoli ciondoli amuleto, ma sapevate che il verde simboleggia una pianta? Ecco quale
Le radici di questa tradizione affondano nella profonda e antica paura del malocchio, una credenza che, nonostante il trascorrere dei secoli, rimane sorprendentemente viva e radicata nella cultura sarda. Ancora oggi, moltissime persone sull’isola sono convinte dell’esistenza di un potere oscuro e misterioso che si manifesta attraverso lo sguardo, spesso carico di invidia, e che potrebbe portare sfortuna, soprattutto ai bambini, visti come creature fragili e vulnerabili. A questa convinzione si accompagna un gesto protettivo tanto semplice quanto significativo: il dono di un braccialetto verde ai neonati.
“Po no ddu pigai a ogu” è la frase che riecheggia nei cuori e nelle menti di chi tramanda questa tradizione, un monito che significa letteralmente “per non prenderlo a occhio”. Questo piccolo ornamento, che viene offerto con affetto e premura, è considerato un potente amuleto, capace di respingere l’energia negativa attribuita a determinate persone. La forza di questa credenza non si limita al passato: anche oggi, molti genitori sardi continuano a seguire questo rito con dedizione, rivelando quanto sia profondo il legame con la propria cultura e quanto sia radicata la paura di un male invisibile ma temuto, che attraversa il tempo e si insinua nella quotidianità.
E si pensa che far indossare al bambino un braccialetto verde scongiuri il rischio che il “Frastimo sieda”, cioè che davvero lo sguardo malevolo si trasformi in sventura. Ma perché verde? La scelta di questo colore deriva da una tradizione antichissima, diffusa in tutta l’Isola, di posizionare alcune foglie di prezzemolo, più raramente di menta tra le fasce e il corpo del neonato, in modo che aderissero direttamente alla pelle.
Si credeva che il profumo forte della pianta scacciasse gli spiriti maligni. Con il tempo si è persa, per fortuna, la pratica di fasciare i neonati. Con gli abitini più larghi diventava difficile tenere le foglie di prezzemolo aderenti alla pelle dei bambini, così si è pensato di sostituirle con un nastrino verde nascosto, da legare alla biancheria dei piccoli.
Negli ultimi decenni, il semplice nastrino verde si è evoluto fino a trasformarsi in un vero e proprio gioiello da ostentare. E visto il gran numero di bambini che ancora indossano il braccialetto, è chiaro che molti genitori temono ancora “S’ogu malu”.

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