Lo sapevate? Una città della Sardegna è stata in passato la capitale italiana dell’arte conciaria

La lavorazione delle pelli pare esistesse già all'epoca dell'Antica Roma, ma riprese grande vigore a partire dal '600 fino alla sua epoca d'oro. Tra la seconda metà dell'800 e la prima del '900 Bosa divenne - secondo molti - la città più importante in Italia di questa specifica industria.
L’Italia è storicamente e culturalmente il Paese più importante del mondo per l’arte conciaria, ovvero l’industria della lavorazione della pelle animale a fini tessili.
La Sardegna ha avuto in questo un ruolo assolutamente centrale. Una città isolana è stata infatti considerata per lungo tempo uno dei massimi centri di produzione conciaria e in un determinato periodo una vera e propria capitale.
Stiamo parlando di Bosa, principale centro della Planargia situato lungo la costa nord-occidentale, più o meno a metà strada tra Alghero e Oristano. A conferire al borgo le caratteristiche morfologiche ideali per la nascita di questo tipo di industria è sicuramente il fatto di essere attraversata dall’unico fiume navigabile della Sardegna, il fiume Temo.
Sulla riva sinistra del fiume sorgevano infatti le celebri concerie, “sas conzas”, per dirlo nella variante locale di lingua sarda. Si tratta di 28 edifici a due piani dall’intonaco rosa e i tetti a capanna, posizionati vicino all’acqua lievemente salmastra del fiume, non lontano dalla foce. Caratteristiche perfette perché l’acqua venisse utilizzata nell’industria conciaria.
La lavorazione delle pelli pare esistesse già all’epoca dell’Antica Roma, ma riprese grande vigore a partire dal ‘600 fino alla sua epoca d’oro. Tra la seconda metà dell’800 e la prima del ‘900 Bosa divenne – secondo molti – la città più importante in Italia di questa specifica industria. I prodotti conciari bosani, suole e vacchette in particolar modo, erano apprezzati e richiesti in tutta Europa, in Francia soprattutto, Paese allora tra i più ricchi, potenti e culturalmente più influenti del mondo.
Dopo decenni di abbandono – come riporta il sito di Bosa Turismo – nel 1989 le concerie vennero dichiarate monumento nazionale e si decise di istituire il Museo delle Conce di Bosa. Qui, in una conceria settecentesca restaurata, i turisti respirano l’atmosfera delle industrie dei tempi passati e imparano tutto su questo settore artigianale grazie a foto e pannelli illustrativi.
Per tutte le info sul museo consultare il sito: https://tacsvt.it/

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