Lo sapevate? In Sardegna esiste un museo completamente dedicato ai menhir
La struttura museale è composta da sette sale, di cui ben sei sono interamente dedicate all’esposizione dei monoliti scolpiti, tra cui i famosi Barrìli I e Genna Arrèle I noti al grande pubblico.
canale WhatsApp
Il Museo di Laconi si colloca come una delle principali strutture museali della Sardegna e presenta una vasta collezione di circa quaranta statue-menhir risalenti all’Età del Rame, frutto dei recenti scavi effettuati nel territorio circostante grazie alle ricerche del celebre archeologo E. Atzeni.

PH Sandro Pigliacampo
La struttura museale, costruita all’interno della pittoresca cornice delle vecchie carceri mandamentali risalenti al 1857, è composta da sette sale, di cui ben sei sono interamente dedicate all’esposizione dei monoliti scolpiti, tra cui i famosi Barrìli I e Genna Arrèle I noti al grande pubblico.

PH Sandro Pigliacampo
Le statue-menhir in mostra, comunemente indicate anche come “statue-stele”, rappresentano perfettamente la simbologia funeraria dell’epoca e presentano sulla facciata anteriore un’ampia varietà di figure antropomorfe, fra cui quella a forma di candelabro rovesciato, che simboleggia il mondo dell’oltretomba. Alcune statue-menhir presenti nella collezione, invece, sono state riconosciute come rappresentazioni femminili, mentre altre ancora non presentano elementi attribuibili a uno specifico genere. Una sezione del museo è riservata alla mostra di antiche ceramiche, manufatti litici e strumenti metallici trovati nell’area di diffusione delle statue-menhir durante le ricerche archeologiche.

PH Sandro Pigliacampo
In sintesi, il Museo di Laconi è un tesoro di storia antica e simbologia funeraria che offre al visitatore l’opportunità di immergersi completamente nel mondo affascinante dell’Età del Rame e scoprire il significato di simboli e immagini di un’epoca passata.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Olmedo, evade dai domiciliari per giocare la schedina: arrestato

In passato aveva minacciato un tabaccaio con una pistola sempre per questioni legate al Lotto.
canale WhatsApp
A pochi giorni dall’inizio degli arresti domiciliari, un uomo di Olmedo è stato trasferito in carcere a causa della sua dipendenza dal gioco. In passato aveva minacciato un tabaccaio con una pistola per questioni legate al Lotto.
Sabato 18 ottobre i Carabinieri, intervenuti in una tabaccheria di Ittiri, hanno scoperto che l’uomo possedeva non solo tre pistole regolari, ma anche tre pistole a salve modificate, 1.465 cartucce e 12 coltelli a serramanico, tutti detenuti illegalmente. Arrestato, era stato posto ai domiciliari.
Giovedì 23 ottobre l’uomo ha violato il regime domiciliare recandosi in una ricevitoria di Olmedo. I Carabinieri lo hanno sorpreso mentre giocava, e per la violazione gli arresti domiciliari sono stati revocati, con il trasferimento al carcere di Bancali.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
