Un ponte tra Sardegna e cultura ebraica: olio ogliastrino ottiene certificazione Kosher. Giulia Mura: «Grande traguardo»

Lancio fb: «Un importante traguardo il nostro, per esportare il nostro olio sardo in molti più mercati e per aprire il nostro frantoio a nuovi turisti da tutto il mondo, sempre più attenti alla qualità» dichiara Mura
Unire sotto l’insegna della cooperazione due comunità, quella sarda e quella ebraica: ecco l’obiettivo, perfettamente riuscito, di Giulia Mura dell’azienda Pelau – a gestione familiare.
Sì, perché un olio tra quelli prodotti ha ottenuto la certificazione Kosher, che lo rende conforme alle regole della Bibbia ebraica.
«Un importante traguardo il nostro, per esportare il nostro olio sardo in molti più mercati e per aprire il nostro frantoio a nuovi turisti da tutto il mondo, sempre più attenti alla qualità» dichiara Mura, che collabora con le Università e con gli Istituti di cultura. «Mi sono innamorata delle loro tradizioni, del loro spirito d’iniziativa, della loro energia: hanno una cultura impressionante, impossibile non rimanere ammaliati.»
Ma non solo: i cibi – o in questo caso l’olio – con certificazione Kosher non vengono consumati solo dalla comunità ebraica ma anche da musulmani, indù, vegetariani e allergici che si fidano della garanzia della certificazione perché considerata affidabile nell’analisi degli ingredienti, come precisa Mura.
Sempre più passi avanti per l’azienda, che produce oltre che olio anche vino e prodotti per l’agri-cosmesi: eco-sostenibile, si sta convertendo in bio e si sta dotando di macchinari a basso impatto ambientale, strizzando l’occhio all’ambiente.
E che adesso, con quest’ulteriore traguardo, favorisce l’incontro tra culture diverse, unendo e creando ponti.

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