Lo sapevate? Le ricche donne tortoliesi vestivano di seta e taffetà

Questa tipologia di abito presenta delle analogie molto simili con l’abbigliamento delle donne di Cagliari e di Iglesias.
Lo sapevate? Le ricche donne tortoliesi vestivano di seta e taffetà.
Questa tipologia di abito presenta delle analogie molto simili con l’abbigliamento delle donne di Cagliari e di Iglesias.
Quello che Gabriele Lai, Presidente dell’Associazione Nostra Signora di Monserrato di Bari Sardo, ci presenta oggi è l’abito femminile di gala di Tortolì, utilizzato esclusivamente dal ceto sociale più abbiente.
Mica cotone, eh, ma seta e taffetà di seta: questo il tessuto usato.
«Questa tipologia di abito presenta delle analogie molto simili con l’abbigliamento delle donne di Cagliari e di Iglesias» spiega Lai. «Quest’aspetto non dovrebbe sorprenderci in quanto Tortolì, situata sulla costa tirrenica, è sempre stata uno dei principali scali dell’Ogliastra, con un ambiente per varie ragioni piuttosto evoluto e predisposto al cambiamento. In effetti, a Tortolì come a Cagliari, il vestiario tradizionale cede il posto a forme che, come abbiamo visto, si ritrovano anche nella vicina Spagna. Ma l’elemento fondamentale che caratterizza l’abito femminile tortoliese è il copricapo: “la mantiglia”.»
Come spiega Lai, nell’iconografia più antica si notano immagini di donne abbigliate con manti da testa in velluto di seta di ampiezza maggiore rispetto ai manticelli di panno utilizzati in tutta l’area ogliastrina.
«La mantiglia veniva indossata sempre in occasioni di gala, associata sempre ad altre tipologie di copricapo come la cuffia, il velo e il fazzoletto. La mantiglia tortoliese presenta una forma ad amigdala con lunghi lati asimmetrici. Veniva confezionata in loco con velluto di seta rosso e bordata in tutto il suo perimetro da un ondulato gallone d’oro. Come già indicato precedentemente, la mantiglia era un copricapo utilizzato esclusivamente da donne maritate e benestanti per indicarne lo status nobiliare.»
La foto a colori è di Giorgio Alsaldi, detto Dalsani.

© RIPRODUZIONE RISERVATA