Lo sapevate? La maledizione delle monache di Lollove, i loro segreti carnali e il sortilegio al piccolo borgo

La leggenda narra di un convento, le cui monache intrecciarono dei rapporti amorosi con i pastori, abitanti del piccolo villaggio.
Le casette basse perfettamente incastonate nella natura, le stradine ciottolate, i tetti spioventi, il tempo che sembra non passare, la verde collina: è questo lo scenario di una storia antica, che racconta di un sortilegio, quello del borgo di Lollove, a 15 km da Nuoro. Ma a differenza delle classiche storie fiabesche, le protagoniste non sono fate o streghe, bensì delle monache.
Si narra che Lollove ebbe origine da un antico villaggio scomparso chiamato Selene, nome che risale al termine greco “Seleni” cioè “Luna”, un curioso aneddoto, come se la magia fosse sovrana sin dal principio.
La leggenda narra di un convento, le cui monache intrecciarono dei rapporti amorosi con i pastori, abitanti del piccolo villaggio. Un fatto del genere non poteva certamente passare inosservato, gli abitanti del posto urlarono allo scandalo e le autorità ecclesiastiche presero subito provvedimenti, mandando via le suore dal convento e esiliandole per sempre da Lollove.
Le donne, costrette a lasciare il paese, al momento della partenza lanciarono una maledizione, e puntando il dito verso le case, recitarono queste parole: «Lollove as a esser chei s’abba è su mare: no as a crescher nen parescher mai!» (Lollove sarai come l’acqua del mare: non crescerai e non morirai mai!).
Il caso vuole che, sortilegio o meno, Lollove da quel momento vive e continua a esistere senza effettivamente crescere mai, come se il tempo si fosse bloccato per via dell’anatema. I pochi abitanti del posto, oggi, vivono lontani dalle comodità, ma immersi in una realtà invidiabile da chi vive i ritmi frenetici delle città.

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