Storia di Afra, da sola in giro per il mondo: “In terre lontane, valori che qui sembrano perduti”
In giro per il mondo in solitaria e, nonostante le distanze, sentirsi sempre a casa propria. Dalla Sardegna alla scoperta del globo, storia di Afra: tante avventure e racconti online. "Le donne possono adattarsi a tantissime situazioni, anche da sole. Mi piacerebbe in futuro offrire la mia consulenza a chi avesse questo desiderio".
Lasciare la propria città e periodicamente partire per lunghi viaggi in ogni dove, anche in capo al mondo. E sentire che, ovunque si vada, ci si sente sempre a casa. Afra Carubelli ha 66 anni e una grande passione: i viaggi per il globo in solitaria. Già, perché se la compagnia non la disdegna, è comunque vero che per lei andare fuori è un percorso di riflessione e meditazione da fare con sé stessa, da buona buddista.
Papà lombardo e mamma siciliana; per di più, nome che rievoca il Continente Nero. Afra è una cittadina del mondo ed ecco che, quando può, prenota il suo volo e vola verso le mete più lontane.
“Ho iniziato circa 20 anni fa. Era il 2004, la mia amica, con cui avevo programmato il viaggio, mi diede buca e allora decisi di partire da sola. E la cosa da allora mi è piaciuta molto”.
Anni di carriera ospedaliera, come medico, ora Afra è in pensione ed è pronta a raggiungere altre realtà, oltre a quelle già visitate in questi lunghi anni. Dalla Giamaica ai Caraibi, dal Mali al Senegal, sino alla Polinesia e alle isole Marchesi, un tempo terra di cannibali. Insomma, non di certo sotto casa e quasi sempre in solitaria. “L’unica eccezione è stata nell’Africa Nera, dove ho viaggiato, per ragioni di sicurezza, insieme a una compagna”.
Viaggiare in compagnia è bello, ma ancor di più da soli. Si vive meglio realtà ospite e si guarda tutto con attenzione, immergendosi nelle culture e nelle tradizioni altrui. Adattandosi a tutto e scoprendo sapori nuovi. Poi, rientrati a casa, si racconta l’esperienza su una pagina Facebook, un diario di emozioni condivisibile con tutti. “La mia è una missione. – spiega Afra, che nel suo peregrinare in solitaria trova ispirazione in molte figure femminili del passato – Voglio dimostrare alle persone come le donne possano avere spirito di adattamento e grandi capacità di vivere situazioni lontane dalla nostra quotidianità. E se c’è qualcuna desiderosa di fare le mie stesse esperienze, mi piacerebbe prossimamente offrire la mia consulenza”.
Afra fa tutto da sola. Dalla scelta del luogo alla prenotazione del viaggio, senza agenzia, alla ricerca dell’alloggio. Non trascurando la sicurezza. “Da ogni posto che visito mando sempre ad alcune persone qui in Sardegna la mia Geolocalizzazione”.
Una donna, da sola in capo al mondo, in balia di mille pericoli. Macchè, nei suoi viaggi più lontani Afra ha sempre trovato mille forme di amicizia e solidarietà. “Ci sono Paesi, in cui sono stata, dove è molto forte il sentimento di aiuto reciproco e condivisione. Mi è capitato, ad esempio, di dover fare la spesa, durante il mio soggiorno, e che spesso mi dessero una mano a portarla al mio alloggio. E senza conoscermi, ma soprattutto senza alcuna forma di invadenza”.
Per chi come Afra ama viaggiare, il lockdown è stato davvero una brutta prigionia. “Appena hanno riaperto le frontiere, ho ripreso subito. Ora il mio sogno è andare in Perù, in Tibet e in Nepal”.
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