Tortolì, Fabrizio d’Elia è il nuovo preparatore atletico della nazionale italiana volley maschile under 17

Fabrizio d’Elia cinquantenne originario di Molfetta e un amore per la pallavolo che dura da tutta la vita. Si potrebbe riassumere in una frase la grande passione di un uomo per lo sport. La vita è fatta di step e
Fabrizio d’Elia cinquantenne originario di Molfetta e un amore per la pallavolo che dura da tutta la vita. Si potrebbe riassumere in una frase la grande passione di un uomo per lo sport. La vita è fatta di step e di traguardi e Fabrizio ne ha da poco raggiunto uno, l’ennesimo, a coronamento di gioie e dolori di una carriera sportiva. Fabrizio d’Elia è stato nominato dalla Federazione Italiana Pallavolo preparatore atletico della nazionale italiana volley maschile under 17.
Un ruolo di grande prestigio, ma andiamo per gradi. Fabrizio d’Elia parte dalla sua terra natale, la Puglia, all’età di 18 per raggiungere Perugia, sede dei suoi studi. Nella città umbra Fabrizio si diploma all’Isef con il massimo dei voti intraprendendo poi la carriera di docente.
É il 1991 quando Fabrizio arriva in Sardegna, sua seconda casa e terra d’adozione, prima a Macomer, poi Nuoro, fino ad arrivare in Ogliastra, dove vive da quasi 25 anni.
Appena arrivato nell’isola Fabrizio, giovane 23enne, deve reinventarsi, inizia un nuovo percorso, affronta tutti gli step per ottenere il patentino di allenatore di terzo grado, diventa docente Fipav occupandosi della formazione agli allenatori oltre che essere chiamato ad allenare.
Il mondo del volley Fabrizio lo frequenta da ben 37 anni, dapprima da atleta nella sua regione giocando nella società sportiva “Pallavolo Molfetta”. Si inserisce bene nel contesto sportivo disputando campionati giovanili in C1 e interregionali di pallavolo in B1 e B2.
Nel 1994 è a Tortolì per una supplenza, ma c’è altro oltre il lavoro, Fabrizio conosce qui l’amore della sua vita, Cristiana Pilia, si sposa e ha due figli, oggi adolescenti, Martina e Nicolò.
Sport per carriera e per dedizione, ma anche stila di vita: “Ciò che mi dà lo sport è tutto. Attraverso lo sport si impara a perdere, a confrontarsi a metabolizzare il senso della vita, a crescere e cosa fondamentale, si impara il rispetto.” Spiega Fabrizio.
In tutti questi anni il neo preparatore atletico della nazionale under 17 si crea un’identità sportiva ogliastrina: “ho iniziato a coltivare la mia passione da tecnico, ho deciso di allenare prevalentemente i più piccoli e dedicarmi alla crescita sportiva dei giocatori, inizia infatti ad allenare i bambini dai 3 a i 5 anni attraverso l’attività psicomotoria in modo da aiutare i piccoli a conoscere il loro corpo in chiave ludica, poi giovani dagli 8 ai 10 anni e infine nelle giovanili fino agli under 18 «tutto ciò ha contribuito ad accrescere la mia formazione di tecnico».
Negli ultimi 8 anni a Tortolì Fabrizio ha lavorato per la crescita di una grande realtà sportiva ogliastrina: l’Antes Ogliastra Volley, squadra che è arrivata, tre anni fa, a vincere anche il titolo regionale under 14, disputando le finali nazionali. Fabrizio riconosce i meriti alla squadra ma sa che dietro c’è anche un lavoro di tante notti insonni, di scelte per il reclutamento di tante giovani da tutta l’Ogliastra, facendo diventare la squadra una realtà non solo ogliastrina ma di tutta la Sardegna, un riferimento a livello regionale di qualità.
Dopo tutta questa “gavetta sportiva” Fabrizio ha veramente raggiunto un traguardo importante «non mi sembra vero è un coronamento di un sogno a 50 anni, l’ambizione mi ha sempre portato a mettermi in gioco, per me non è un punto di arrivo ma una partenza un ruolo che mi stimola, continuerò a mettermi in gioco» .
Una notizia, quella del ruolo assegnatoli, che ha appreso con tanta ma anche come spiega «con tanta sorpresa e con emozione incredibile, per me è il coronamento di un percorso apprezzato e sono stato ripagato di tutte le fatiche, ringrazio Bruno Cattaneo Presidente della Federazione Nazionale e i vice presidenti Adriano Bilato e Giuseppe Manfredi, l’intero consiglio direttivo Fipav che mi ha dato fiducia».
«Naturalmente sono strafelice di questo incarico, in uno sport che è secondo per numero di iscritti solo al calcio. Spero di essere all’altezza di questo compito fornendo tutte le competenze che ho a disposizione della nazionale».
La prima persona a cui Fabrizio ha dato la notizia dopo aver ricevuto la chiamata è stata sua moglie che ha condiviso con lui l’emozione del momento.
Anche i suoi genitori che vivono in Puglia e che sempre hanno sostenuto il loro figlio sono orgogliosi di lui, Fabrizio ha avuto da sempre il loro sostegno e forse questo è il modo migliore per ripagare di tutto i genitori che l’hanno aiutato a diventare quello che è oggi.
La vita, fatta di passi piccoli e grandi, continua e l’agenda di Fabrizio sicuramente si infittirà di impegni, a luglio probabilmente ci sarà il primo raduno collegiale, ma ancora le date sono incerte.
Di certo è che la caparbietà, la volontà e la grande ambizione di questo super allenatore lo porteranno lontano, «credo nei valori dello sport» afferma Fabrizio, e siamo sicuri che questi valori sarà pronto a trasmetterli ai suoi nuovi allievi e compagni d’avventura.

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