Vivara, il tesoro naturalistico più prezioso del nostro mare è riaperto al pubblico. Ecco cosa sapere

Patrimonio eccezionale di biodiversità, Vivara riapre al pubblico dopo quattro lunghi anni di chiusura forzata. Una passeggiata nella macchia mediterranea più rigogliosa, dove non mancano “sorprese” archeologiche e testimonianze di un passato antichissimo.
Vivara, il tesoro naturalistico più prezioso del nostro mare è riaperto al pubblico. Ecco cosa sapere.
Patrimonio eccezionale di biodiversità, Vivara riapre al pubblico dopo quattro lunghi anni di chiusura forzata. Una passeggiata nella macchia mediterranea più rigogliosa, dove non mancano “sorprese” archeologiche e testimonianze di un passato antichissimo.
Da circa due mesi è possibile visitare di nuovo Vivara, riaperta al pubblico dopo 4 anni di chiusura e notevoli problemi tipo legale e amministrativo. L’isolotto, che dal 2002 è una riserva naturale statale, custodisce preziose tracce di insediamenti riferibili all’età del Bronzo, quando era crocevia strategico nei traffici marittimi dalla Grecia di età micenea all’Occidente. Un luogo straordinariamente bello e ricco, una riserva preziosa di biodiversità per l’avifauna migratrice e numerose specie botaniche.
Sentiamo cosa ha dichiarato ai giornali Nicola Scotto di Carlo, coordinatore del Comitato di Gestione della Riserva Naturale Statale Isola di Vivara: “La riapertura al pubblico è un ulteriore ed importante tassello che va ad aggiungersi al lavoro degli ultimi mesi, in piena armonia con la famiglia Diana, proprietaria dell’isolotto, e grazie in particolare al lavoro quotidiano di tutti i membri del comitato e della struttura tecnica della Riserva, con il sostegno del Ministero dell’Ambiente, del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), della Regione Campania, del Comune di Procida e alle recenti sinergie con il Parco Regionale dei Campi Flegrei e con l’AMP Regno di Nettuno, nonché con i Carabinieri Forestali, i vigili del fuoco, Sma Campania e la SABAP per l’Area Metropolitana di Napoli”. Francesca Diana è il membro del comitato in rappresentanza della proprietà dell’isola e dichiara: “Siamo molto contenti che finalmente riprendano le visite guidate sull’Isola di Vivara. Questo è stato reso possibile anche da un’ottima collaborazione tra proprietà e la Riserva, che insieme lavorano per un fine comune, il benessere di Vivara. Insieme alla Riserva parteciperemo alla tutela dell’ecosistema ambientale di Vivara, e cercheremo di rendere ancora più interessanti le visite guidate. Personalmente volevo formulare un ringraziamento personale alla Regione Campania, per aver ascoltato la proprietà in un momento complicato per Vivara, anche attraverso il prezioso affiancamento dell’Ente parco Regionale dei Campi Flegrei, nella persona del presidente Francesco Maisto”. “Far ripartire le visite a Vivara è un atto bello e dovuto perché il patrimonio naturale resta patrimonio di tutti, perché la bellezza va condivisa e perché è fondamentale divulgare il rispetto ambientale. – dice invece ai giornali – Antonio Carannante, assessore del Comune di Procida con delega a Vivara – L’amministrazione ha lavorato e lavorerà sempre nell’interesse di questo angolo di paradiso procidano che è parte della nostra identità”. Il Comitato di gestione sta inoltre realizzando una piattaforma multidisciplinare di studio, di monitoraggio, di tutela e di valorizzazione dell’intero ecosistema Vivara con il diretto coinvolgimento di enti di ricerca e di dipartimenti universitari campani.
Le attività coinvolgeranno anche il terzo settore per affrontare in pienezza i temi della fruizione, dell’accessibilità e della divulgazione del sito. Un lavoro attento e costante che si traduce nella rinnovata fruibilità, per il pubblico, di un sito di straordinario interesse naturalistico e storico, con i suoi 0,34 chilometri quadrati e i suoi 109 metri sul livello del mare, la conformazione geografica a forma di falce e una morfologia chiaramente legata all’originaria appartenenza a un cratere vulcanico, il più antico dell’intera area.
Collegata con un ponte all’isola maggiore, Procida, Vivara torna a rivelare, insieme alla sua macchia mediterranea, i resti di una villa costruita nel 1861 da Don Giovanni de Guevara, duca di Bovino, utilizzata come casino di caccia con Carlo III e di un complesso di edifici colonici. L’isolotto è visitabile dal martedì alla domenica, previa prenotazione sul sito ufficiale www.vivarariservanaturalestatale.it, con l’accompagnamento delle guide naturalistiche della riserva e con un percorso della durata di circa 3 ore, per un massimo di 25 persone per volta, e con due turni, con un ticket di ingresso di 10 euro a persone (5 euro per i residenti dell’isola di Procida, 3 euro il ticket ridotto per i minori fino a 12 anni).
(Foto fonte wikipedia e sito ufficiale procida).

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