Lo sapevate? Le edicole votive sparse negli angoli di Napoli esistevano già in epoca romana

Dai lares romani alle immagini di San Gennaro, una tradizione che si rinnova da secoli
Lo sapevi che le edicole votive sparse negli angoli di Napoli esistevano anche in epoca romana?
Già allora, queste immagini sacre decoravano le strade e le case come segno di protezione e devozione. Tuttavia, l’usanza di accendere luci e candele davanti a queste edicole, illuminando così gli angoli più bui della città, nasce nel Settecento grazie a un’idea brillante di padre Gregorio Maria Rocco, un frate domenicano di origini sorrentine.
Padre Rocco non era solo un uomo di chiesa, ma anche un personaggio molto influente presso la corte borbonica. Era conosciuto come “l’uomo del Popolo presso la Corte e della Corte presso il Popolo”, grazie alla sua capacità di dialogare con nobili e sovrani, influenzando anche grandi progetti pubblici. Sua, per esempio, fu l’idea di costruire l’Albergo dei Poveri, un’enorme struttura per accogliere i bisognosi che si trova in Piazza Carlo III, a Napoli, e di creare ospizi per minori in pericolo.
Tra le sue tante iniziative, una delle più particolari riguarda proprio le edicole votive. Notando quanto il popolo napoletano fosse devoto (spesso al limite della superstizione), padre Rocco propose di posizionare immagini sacre agli angoli delle strade buie. Il motivo? Invitare i cittadini ad accendere candele davanti a queste figure sacre per illuminare la città e scoraggiare i malintenzionati. Un’idea semplice e geniale, che sfruttava la fede come strumento di sicurezza.
Questa pratica, però, ha radici molto antiche. Già a Pompei e in altre città romane, infatti, le abitazioni dei ricchi ospitavano piccole edicole con le statuette dei “Lares,” antenati divinizzati, che proteggevano la casa e i suoi abitanti. Il termine stesso “edicola” deriva dal latino “aedes,” il tempietto che ogni romano aveva in casa. Chissà se padre Rocco era consapevole di quanto questa tradizione pagana fosse antica. Quel che è certo è che il suo suggerimento è diventato parte integrante dell’identità napoletana.
Oggi, a distanza di secoli, Napoli è ancora costellata di edicole votive, alcune antichissime, altre più recenti. Da San Gennaro a Maradona, queste immagini rappresentano la cultura della città, intrecciando sacro e profano.

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