La storia della Pagoda cinese di Posillipo. Luogo di delizie del duca di Roccaromana
A Posillipo, tra le meraviglia della costa, del mare e del verde, non meno stupefacenti sono le architetture nobiliari che costellano la via in salita verso il punto più alto della collina. Una di queste meraviglie è la pagoda cinese, un gioiello che ha una sua storia. Eccola
Non tutti la notano, solo i più curiosi e attenti, quelli che amano camminare col naso in su, osservando i palazzi e i lori particolari architettonici, le bellezze che si nascondono agli sguardi frettolosi.
La “Pagoda” cinese di via Posillipo è proprio una di quelle cose che possono sfuggire ad occhi distratti. Incastonata nella verdeggiante collina di Posillipo, con vista mozzafiato sul mare, la “Pagoda” è una storica dimora ottocentesca che sorge su un blocco tufaceo ed è situata nel tratto di strada compreso tra Palazzo Donn’Anna e Piazza San Luigi. Costruita nel 1814 per volere del Duca Nicola Caracciolo di Roccaromana, su un terreno di circa due moggi acquistato da Michele Fiorillo e Giuseppe Pucci, era definita dal proprietario la sua villa di delizie dove era solito organizzare meravigliose feste e pic-nic negli splendidi spazi esterni alla villa.
La pagoda rientrava nella moda delle Chinoiserie di inizi ‘800 ed è contornata da campanellini che, al soffiare del vento, ricreavano un vero e proprio angolo di Asia. Pare che tutta la villa, dove si erge la pagoda, fosse destinata unicamente al diletto, non c’erano infatti spazi abitativi: il Duca di Roccaromana vi coltivava piante rare, specie botaniche che faceva venire da lontano, collezionava animali esotici, sia vivi che impagliati e organizzava feste nelle grotte di tufo sul mare.
Oggi nel pennacchio della Pagoda è stato ricavato un insolito studio con una sola finestra che dà come una cornice sullo splendido panorama da cartolina del Golfo. C’è una discesa a mare privata e il camminamento che, attraverso antiche grotte romane giunge fino ad una piscina naturale e a un approdo che rende la villa raggiungibile anche in barca.
Le terrazze esterne e i giardini pensili con alberi di olivo, un pino ed altre essenze sembrano sfiorare l’acqua. Un tempo, il Duca Nicola Caracciolo di Roccaromana, ci organizzava feste favolose, come abbiamo già detto. Nel 1814 fece costruire la sua villa di delizie sulla collina di Posillipo. Il Duca volle che la sua villa fosse dotata di questa pagoda, un vezzo per impreziosire la sua proprietà secondo l’usanza dell’epoca e la volle in quello stile eclettico che ritorna in tante dimore nobiliari di quel tempo.
Un capriccio aristocratico per ospitare colazioni a pochi passi dagli scogli, a cui si accedeva da una scala a chiocciola che si avvolgeva al tronco di un albero. Alla fine dell’Ottocento la villa fu acquistata dalla famiglia Le Mesurier di Birkenhead, che ne fece residenza estiva; passò quindi alla baronessa di Castel Foce Helen Anne de Gemmis Le Mesurier. Insomma, un’altra delle meraviglie che rendono il quartiere di Posillipo unico per bellezze morfologiche e architettoniche.
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