Lo sapevate? Che cosa è la Ruota degli Esposti?
A che cosa serviva questa ruota così particolare che nasconde un passato di tristezza ma anche di speranza e rinascita?
Lo sapevate? Che cosa è la Ruota degli Esposti?
A che cosa serviva questa ruota così particolare che nasconde un passato di tristezza ma anche di speranza e rinascita?
Il cognome Esposito è uno dei più diffusi a Napoli, ma quanti realmente conoscono la sua origine? La storia della Ruota degli Esposti è antica e dolorosa, ma è importante perché aiuta a comprendere la difficile situazione dei neonati abbandonati a Napoli, in passato.
La basilica dell’Annunziata è il luogo in cui si trova la famosa ruota che dà il nome al cognome Esposito. La chiesa, costruita nel XIV secolo, era dotata anche di un ospedale, un convento, un ospizio per trovatelli e un conservatorio per le ragazze povere e senza famiglia. Un luogo, dunque, dove l’assistenza e la cura erano al centro delle attenzioni e dove le famiglie nobili della città fornivano sostegno finanziario a questa opera di carità e assistenza.
Tuttavia, il punto più triste della storia della basilica dell’Annunziata è la Ruota degli Esposti. Si tratta di un foro situato a sinistra dell’arco cinquecentesco d’ingresso, attraverso il quale le madri abbandonavano i loro neonati per estrema necessità. Questi neonati potevano essere figli illegittimi o frutto di una povertà estrema, ma la madre non aveva altra scelta se non quella di affidare il proprio figlio alla chiesa.
La Ruota degli Esposti ha rappresentato un simbolo di speranza per molti neonati che, se fosse non esistita, avrebbero probabilmente perso la vita a causa della povertà e dell’indigenza. Ad essi veniva garantita una vita e un futuro grazie all’assistenza fornita dalla basilica dell’Annunziata.
Tuttavia, questa storia ha anche una parte amara: testimonia l’estrema difficoltà e la miseria che alcune donne dovevano affrontare, e talvolta anche il loro disperato tentativo di salvare la vita dei loro figli. Da questa triste realtà è nato il cognome Esposito, un nome che ci ricorda la storia dei neonati abbandonati e la difficile situazione delle donne che li lasciavano alla Ruota degli Esposti.
In conclusione, la storia della basilica dell’Annunziata e della Ruota degli Esposti è una testimonianza importante della difficile realtà sociale e umana che ha caratterizzato Napoli e l’Italia in passato. Attraverso il ricordo di questa storia possiamo comprendere meglio le difficoltà che molte donne e bambini hanno affrontato, e apprezzare il coraggio e la generosità di coloro che hanno cercato di aiutare i più bisognosi.
La triste realtà della Ruota degli Esposti e del suo utilizzo a Napoli nel corso dei secoli tra ‘500 e ‘800 è una delle pagine più difficili della storia della città partenopea. Nell’annottarsi di un passato che ha visto le condizioni di povertà e di degrado estendersi in modo pervasivo sulla città, l’abbandono dei neonati in questo modo rappresenta una testimonianza potente della situazione di una società che spesso non riusciva a garantire neppure l’assistenza minima a chi si trovava in condizione di indigenza.
I registri che sono stati rinvenuti mostrano chiaramente come l’utilizzo della Ruota fosse ampiamente diffuso, e come spesso a questa pratica – necessaria, ma pur sempre dolorosa – corrispondessero poche speranze per i neonati. Le annotazioni di giorno e ora d’ingresso, la descrizione delle condizioni in cui i bambini venivano abbandonati, l’eventuale presenza di piccole doti, erano tutti elementi che spesso non bastavano a garantire il diritto del neonato a una vita dignitosa, ma che facevano sperare almeno di poterlo identificare e trovare in seguito.
Tuttavia, la difficile situazione economica e sociale rendeva spesso queste speranze illusorie, e i neonati si trovavano a dover affrontare una vita difficile e incerta. La Ruota degli Esposti rappresentò, in questo senso, un simbolo importante di una società che cercava di trovare risposte a una situazione estremamente complessa, ma che spesso non riusciva ad andare oltre questo primo passo.
La fine della Ruota degli Esposti arriva solo nel 1875, ma il ricordo rimane vivo in molti, come testimoniano i racconti e le storie che sono stati tramandati di generazione in generazione. Non tutti infatti conoscono le motivazioni per cui la Ruota fu chiusa, ma sanno che quella chiusura segnò un cambiamento importante nel modo in cui la società partenopea affrontava la povertà e il degrado.
Oggi la Ruota è stata recentemente restaurata, e rappresenta un simbolo importante della storia della città, una testimonianza di una realtà difficile e dolorosa, ma anche un monito a non dimenticare le difficoltà che molte persone devono ancora affrontare, in un mondo che spesso sembra aver dimenticato i diritti e le necessità di chi si trova in situazioni di estrema povertà. La Ruota degli Esposti è così diventata un simbolo di speranza e di riscatto, che ricorda a tutti l’importanza del rispetto della dignità e dei diritti di ogni essere umano.
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