La Mitra di San Gennaro è uno degli oggetti più preziosi del mondo. Come e quando è stata realizzata
La mitra di San Gennaro è solo uno degli inestimabili tesori che compongono il tesoro del patrono di Napoli, uno dei più ricchi al mondo. Una collezione di oggetti e gioielli unici, ognuno dei quali racconta una storia. La Mitra, è in assoluto uno dei più spettacolari
Il tesoro di San Gennaro è uno dei più ricchi e preziosi del mondo. Gli esperti hanno valutato che l’intero tesoro abbia un valore ben superiore a quella della regina d’Inghilterra.
Un tesoro degno di un re, insomma, ma che non appartiene a nessuna Corona. Appartiene a Napoli, al suo popolo da sempre devoto a San Gennaro, da sempre vissuto sotto la sua egida e nella sua benevola protezione. La Mitra di San Gennaro rappresenta un oggetto unico e straordinario, un tesoro nel tesoro.
Per avere un’idea del valore immenso del tesoro di San Gennaro, basti pensare che la sola Mitra è stata stimata per un valore di circa 7 milioni di euro. Si tratta certamente di uno dei pezzi di punta del tesoro: interamente ricoperta di pietre preziose e del peso di 18 kili, è simbolo di San Gennaro e uno degli esempi più splendidi dell’artigianato orafo napoletano.
Ricordiamo che la Mitra o mitria, è un copricapo caratteristico del clero cattolico fin dal V secolo. Indossata in un primo tempo dal Papa durante i cortei solenni, venne poi sostituita dalla tiara, simbolo dell’autorità papale, e dal X secolo iniziarono a indossarla i Vescovi, come simbolo della santità da loro incarnata. Che cosa rappresenta la Mitra, lo strano copricapo indossato dai vescovi in diversi momenti della Liturgia? La mitra di San Gennaro è stata realizzata nel 1713. L’orafo napoletano Matteo Treglia utilizzò 3964 tra diamanti, rubini e smeraldi. Impiegò un anno e l’aiuto di 50 collaboratori per portare a termine questo capolavoro. La scelta delle pietre preziose che la tempestano non è casuale.
Ogni tipo di pietra ha un significato simbolico preciso, la conoscenza per gli smeraldi, la Fede per i diamanti, e naturalmente i rubini simboleggiano il sangue di San Gennaro.
Oltre alla mitra, tra i pezzi più famosi del tesoro ricordiamo la preziosissima croce di smeraldi donata da Napoleone, la bellissima statua d’argento di San Michele Arcangelo, realizzata nel 1691 da Giovan Domenico Vinaccia su disegno di Lorenzo Vaccaro, che rappresenta l’arcangelo che sconfigge un drago; la collana dell’orafo Michele Dato che orna il busto di San Gennaro, realizzata con 13 maglie d’oro decorate con diamanti, smeraldi, rubini, e altre pietre preziose; la croce donata da Carlo di Borbone nel 1734, decorata con 13 brillanti e 13 rubini; il calice donato da Ferdinando IV di Borbone, ornato da con 586 brillanti; un ostensorio dono di Gioacchino Murat. Tutto il tesoro di San Gennaro è custodito nelle sale del Museo omonimo accanto al Duomo di Napoli.
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