Le misteriose piramidi campane: natura o creazione umana? Ecco alcune spiegazioni
Tra leggende e studi, le colline di Sant'Agata De' Goti, Moiano e Piana di Monte Verna affascinano come le "piramidi di Visoko"
Articolo di Michele Ferigo
Lo sapevi che in Campania esistono tre colline che hanno acceso la fantasia di studiosi e appassionati di archeologia alternativa?
Le cosiddette “piramidi campane”, situate nei comuni di Sant’Agata De’ Goti, Moiano e Piana di Monte Verna, da tempo alimentano discussioni sulla loro origine.
Queste colline, con il loro profilo piramidale stranamente regolare, ricordano per forma e disposizione le ben più note “piramidi di Visoko” in Bosnia-Erzegovina. In entrambi i casi, ci si chiede se si tratti di strutture modellate dalla natura o di antichi monumenti costruiti da civiltà perdute: il dibattito è aperto. La collina piramidale di Ariella, situata nel comune di Sant’Agata De’ Goti, è stata oggetto di studi da parte di ricercatori indipendenti, i quali hanno affermato di aver ritrovato alle sue pendici delle strane sfere di pietra, che per la loro conformazione regolare ed estranea al contesto geologico circostante, hanno ulteriormente dato linfa alle suggestioni.
Il fenomeno delle piramidi bosniache, scoperto nel 2005, ha suscitato interesse internazionale, soprattutto grazie all’archeologo Semir Osmanagić. Egli sostiene che la collina di Visoko nasconda la più grande piramide del mondo, opera di una civiltà sconosciuta. Nonostante molte critiche da parte della comunità scientifica, i sostenitori di questa teoria continuano a cercare prove a sostegno di una costruzione artificiale.
Le “piramidi campane” sollevano questioni simili. Alcuni ritengono che l’orientamento delle tre colline non sia casuale, suggerendo la presenza di una geometria studiata, forse con finalità astronomiche o rituali. Come a Visoko, c’è chi ipotizza che queste formazioni possano essere monumenti antichissimi, erosi dal tempo e riscoperti solo ora. Altri ipotizzano che si tratti di colline naturali che in tempi antichissimi e attraverso mani sconosciute sono state “modellate” per assomigliare alle piramidi vere e proprie, inarrivabili opere ingegneristiche. Tuttavia, la mancanza di prove concrete mantiene le teorie nel campo della speculazione.
D’altro canto, la spiegazione naturale appare altrettanto plausibile. La Campania è una regione ricca di colline e rilievi, molti dei quali hanno forme peculiari per via dell’erosione o dell’attività tettonica. L’idea che alcune di queste abbiano assunto un aspetto piramidale potrebbe quindi essere il frutto di fenomeni geologici del tutto naturali.
Che siano naturali o artificiali, le piramidi campane rappresentano un esempio affascinante di come il paesaggio possa stimolare l’immaginazione umana. Così come per Visoko, il mistero che le avvolge continua a sollevare interrogativi e ad alimentare ipotesi. Forse, un giorno, scopriremo se dietro queste colline si cela davvero la mano di una civiltà perduta o se dobbiamo semplicemente ammirarle per la loro bellezza naturale.
Nel frattempo, le “piramidi” di Sant’Agata De’ Goti, Moiano e Piana di Monte Verna restano un’attrazione per chi ama esplorare le curiosità del territorio, lasciandosi affascinare da un enigma che, al di là della sua origine, continua a stimolare la nostra immaginazione.
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