Quali segreti cela il borgo delle Due Porte all’Arenella e la chiesa che lì sorge? Una storia antica dal fascino incredibile
Quali segreti cela le Due Porte all’Arenella? Una Cappella Templare, sarcofagi gotici e i presunti resti della misteriosa Accademia dei Segreti di Giambattista Della Porta. Proviamo a indagare le origini di un piccolo luogo ricco di storia
Le Due Porte all’Arenella è un antico borgo che cela non pochi aspetti misteriosi in cui c’entrano i Templari, San Gennaro e Giambattista Della Porta, tutti legati al nome di una chiesa in via alle Due Porte all’Arenella.
La Chiesa o per meglio dire la Cappella di Santa Maria Porta Coeli e di San Gennaro, sita al vico Molo alle Due Porte all’Arenella è un vero gioiello storico-artistico e archeologico di Napoli; ma c’è di più: si ipotizza che nei i sotterranei della chiesa si celerebbero i resti della perduta Accademia dei Segreti, fondata nel XVI secolo da Giambattista Della Porta, scienziato, letterato e alchimista che qua abitava. Inoltre, nello stesso luogo, sono custoditi misteriosi sarcofagi in stile gotico, appartenenti alla Cappella sepolcrale dei Di Costanzo. Fra i suoi tesori, una tela di Pacecco De Rosa «San Gennaro intercede presso la Vergine per la salvezza di Napoli» in memoria del miracoloso prodigio del Santo Patrono che arrestò l’eruzione del Vesuvio del 1631.
La chiesa fu voluta nel 1664 dalla nobildonna Isabella di Costanzo, erede di Cinzia Della Porta, figlia di Giambattista Della Porta, che aveva sposato il nobiluomo Alfonso Di Costanzo. Donna Isabella amava trascorrere lunghi periodi con la sua famiglia in collina (al Vomero) in quest’area dell’Arenella che dal 1400, si presentava come un minuscolo borgo di campagna eletto dai napoletani come luogo di ristoro e di tranquillità, detto Borgo delle Due Porte, poiché qui vi furono innalzate due porte, ovvero due piccoli archi. La porta di sinistra conduceva nel «Vico delle Fate», così come furono chiamate le belle lavandaie che popolavano il borgo. Oggi quest’arco è chiamato «Arco di San Domenico».
La porta di destra portava in Via Molo perché affacciava sul versante del mare. Isabella aveva notato che gli abitanti del borgo per poter sentir messa, si recavano con gran fatica giù Capodimonte o alla Sanità, non avendo un luogo di culto più vicino e pertanto decise di erigere una Cappella che in seguito diventerà anche il luogo di sepoltura della famiglia Costanzo, come si nota dalla Cappella sepolcrale.
Con la crescita urbanistica della città, il piccolo borgo iniziò ad espandersi incrementando chiese e luoghi di culto, fin quando l’ultimo erede dei Di Costanzo, il duca Francesco Maria donò la chiesetta alla Deputazione del Tesoro di San Gennaro, che ne è stata reggente fino al 2016 e consegnata attualmente ai fratelli Cavalieri Templari di Jacques De Molay. Tra i sotterranei della chiesetta si rivelano sorprendenti novità: tre sarcofagi gentilizi gotici appartenenti ai De Costanzo e più antichi della cappella stessa. Cosa ci fanno lì, ma soprattutto, chi sono? Una lapide posta al centro della Cappella prova a chiarire l’enigma: trattasi di tre sepolture, quella di Ludovico e Luigi Di Costanzo vescovi di Pozzuoli e del milite Giovannello fratello di Ludovico, tutti e tre deceduti fra Trecento e Quattrocento, traslati da Pozzuoli all’Arenella.
Ma gli studi sui tre sarcofagi continuano perché potrebbero rivelare altro, come la presenza di una lapide ignota. In particolare si ipotizza il ritrovamento dei resti della perduta Accademia dei Segreti fondata da Giambattista Della Porta, compiuta da un’equipe di speleologi che sono riusciti a trovare la grotta; la sede sorgeva proprio in quest’area in Salita Due Porte all’Arenella, dove vi era la villa estiva di Della Porta, del tutta scomparsa o inglobata da altri edifici circostanti. L’Accademia dei Segreti non era altro che una piccola istituzione a scopo scientifico culturale fondata nel 1560. L’Accademia fu chiusa nel 1580 per ordine di papa Gregorio XIII passando prima per l’Inquisizione, poiché sospettata di occuparsi di occultismo. A seguito dell’abiura di Della Porta, considerato mago-alchimista anche i suoi «segreti» furono dissotterrati.
Attualmente è stata rinvenuta una grotta che mostra chiari riferimenti alla presunta Accademia dei Segreti; una sorta di struttura iniziatica con alcuni simboli magici-esoterici impressi sulle pareti, decori ornamentali e cunicoli.
© RIPRODUZIONE RISERVATA