La Regina più sfortunata di Napoli: ecco la triste storia di Isabella Del Balzo
Una storia raccontata da Benedetto Croce nel suo capolavoro “Storie e leggende napoletane”. Moglie di Federico I di Aragona, le sue sventure iniziano già in tenera età, per poi accompagnarla in una esistenza tra lutti, guerra ed esilio. Leggiamone insieme la triste vicenda
Sapete qual è stata la più sfortunata tra le regine di Napoli? Isabella del Balzo. Una vicenda tragica che lo storico e filosofo Benedetto Croce nel suo famosissimo “Storie e leggende napoletane” del 1919, racconta, insieme ad altre storie diverse su personaggi e/o luoghi di Napoli. Tra queste storie spiccano quella di Lucrezia D’Alagno e Tirinella Capece ma anche la leggenda di Niccolò Pesce e quella del coccodrillo di Castelnuovo.
Il settimo racconto presentato da Benedetto Croce riguarda la sfortunata storia di Isabella del Balzo (1465-1533) regina di Napoli e consorte di Federico I e risale al 1897. Quando la povera Isabella entrò a Napoli nell’ottobre del 1497, sembrava che le immeritate sventure della donna fossero finite e che fosse finalmente iniziata la sua felicità. Per dare alcuni esempi delle sue sventurate vicende: già duchessa del Monte, Isabella fu fidanzata per tre anni con Francesco d’Aragona, figlio del re Ferrante, che morì in giovane età. In breve tempo la povera futura regina perse madre e fratello.
Mentre suo padre, accusato di cospirare contro il re, fu preso e gettato nelle prigioni di Castelnuovo e sparì. Dopo alcuni anni, Isabella convola a nozze con l’altro figlio di Ferrante, Federico, e sulla coppia si abbattono le sventure della guerra che affligge Napoli e l’intera penisola: la donna è costretta a rifugiarsi in una provincia remota del regno e, a causa della morte del giovanissimo nipote erede al trono, si ritrova a essere regina di Napoli. Non appena salita al trono, però, la guerra ricomincia.
Verso la fine della sua vita, inoltre, Isabella dovette patire le pene del marito in esilio in Francia, ella stessa dovette concludere la sua sventurata esistenza a Ferrara presso Alfonso D’Este e i suoi figli morirono diseredati in terra straniera venendo poi sepolti in Spagna presso il convento di San Sebastiano. Come se queste sventure non bastassero, coloro che raccontavano la storia di Isabella del Balzo non perdevano occasione di riempirla di aneddoti, coincidenze e possibili profezie.
È incessante la guerra mossa dalla Fortuna alla povera Isabella del Balzo che, però, cerca costantemente di opporsi alle sventure che le piombano addosso. Questa guerra iniziò addirittura alla nascita della donna, il 24 giugno 1465, poiché la madre partorì tre gemelli, due femmine e un maschio, e Isabella fu l’unica sopravvissuta. Il periodo dell’allattamento della piccola, però, non fu esente da complicazioni: dopo incessanti ricerche, la nutrice fisicamente adatta alla bambina fu trovata ma, essendo un’ubriacona, fece molto patire la bambina.
Nello stesso periodo, intanto, un fulmine colpì il Castello di Minervino dove Isabella viveva distruggendone alcune stanze. Durante la fanciullezza, invece, la giovanissima Isabella veniva frequentemente presa di mira in ogni modo dalle sorelle gelose della sua bellezza e della sua bontà. La madre, però, prontamente la difendeva e con fare affettuoso e profetico diceva che la piccola, un giorno, sarebbe diventata regina:
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