Lo sapevate? La Walt Disney per disegnare la strega Amelia si ispirò a Sophia Loren

Una delle protagoniste della saga Disney, su Topolino, è Amelia, la strega che ammalia, simpatica e terribile al tempo stesso. Amelia è napoletana, da sempre, sin dalla sua prima uscita nel 1961. Il suo disegnatore l'ha fatta nascere a Napoli. Amante della cultura italiana e della pizza, Carl Barks creò il suo personaggio ispirandosi alla bellezza mediterranea di Sophia Loren e aggiungendo il fascino sinistro di Morticia Addams (della Famiglia Addams).
Lo sapevate? La strega Amelia di Walt Disney è napoletana e vive sul Vesuvio.
Una delle protagoniste della saga Disney, su Topolino, è Amelia, la strega che ammalia, simpatica e terribile al tempo stesso. Amelia è napoletana, da sempre, sin dalla sua prima uscita nel 1961. Il suo disegnatore l’ha fatta nascere a Napoli. Amante della cultura italiana e della pizza, Carl Barks creò il suo personaggio ispirandosi alla bellezza mediterranea di Sophia Loren e aggiungendo il fascino sinistro di Morticia Addams (della Famiglia Addams).
Amelia, in inglese “Magica De Spell”, comparve per la prima volta nel racconto “Zio Paperone e la fattucchiera”, nel dicembre del 1961.
Nell’aspetto fisico, la fattucchiera del Vesuvio mostra chiaramente alcuni tratti di Morticia Adams, come lo sguardo e i lunghi capelli neri, ma anche la sensualità di Sophia Loren. Alcuni indicano come fonte d’ispirazione anche l’attrice italiana Gina Lollobrigida. Dopo essere stata creata dalla fantasia di Barks nell’aprile del 1961, Amelia è apparsa in diverse storie ed è stata l’antagonista per eccellenza di Paperone nella serie DuckTales.
Tutti gli appassionati di Topolino conoscono la famosa strega papera Amelia la “strega che ammalia”, che nacque più di sessant’anni fa per volere del grande illustratore Carl Barks , disegnatore americano della Walt Disney.
Le prime storie di Amelia comparvero su Topolino nel 1961.
La seducente (e simpaticissima per i lettori) fattucchiera dalle sembianze di una papera vive proprio sul Vesuvio insieme al suo fedele Merlo Gennarino. La strega parla con accento napoletano e interagisce con Zio Paperone e Paperino perché da sempre è attratta dalla famosa a inafferrabile “numero uno”, il primo Cent di Paperone, la moneta custodita gelosamente dal ricchissimo e avaro papero, che la renderebbe la strega più potente al mondo. Il suo unico punto debole è l’aglio, che la fa diventare innocua.
Entrata in possesso del tocco di Re Mida (che trasformava tutto quel che toccava in oro), Amelia deve realizzare un potente amuleto che si ottiene fondendo il metallo delle monete degli uomini più ricchi della Terra in un crogiolo da calare nella bocca del vulcano. L’unica moneta che le manca per poter realizzare l’amuleto è quella di Zio Paperone e Amelia si reca periodicamente a Paperopoli per tentare di sottrargliela.
La sua figura è stata ispirata da una leggenda napoletana che nasce da un fatto storico realmente accaduto: l’eruzione del Vesuvio del 1858. Si narra, infatti, che dopo questo terribile evento, gli abitanti dei paesi vicini al vulcano iniziarono a sentire ogni notte urla strazianti di donna che, nonostante le ricerche, non fu mai trovata. Spaventati da queste urla, si rivolsero a una fattucchiera che viveva lì vicino: a Vecchia ‘e Mattavona.
La donna, condotta dai compaesani fino alla bocca del Vesuvio, lanciò diversi incantesimi in lingue sconosciute, eliminando il problema delle terribili grida per sempre.
Da qualche tempo è possibile anche visitare la casa di Amelia sul Vesuvio percorrendo il sentiero della Riserva Tirone, quello che collega la Strada Provinciale Vesuvio con la Strada Matrone di Trecase.
La casa è stata ricavata all’interno di una delle casematte poste a quota 500 metri che venivano utilizzate nella seconda guerra mondiale come postazione antiaerea. All’interno si trovano alcune sagome tridimensionali, la scopa della fattucchiera, il corvo Gennarino e il pentolone degli incantesimi, alambicchi e filtri magici.

© RIPRODUZIONE RISERVATA