Lo sapevate? La chiesa di San Giovanni Maggiore è la più antica di Napoli

La basilica di San Giovanni Maggiore si trova nel centro della città ed è una delle chiese più antiche e importanti di Napoli. Gli stili si sovrappongono e vanno dal periodo paleocristiano al neoclassicismo dei primi dell'Ottocento. Un connubio di epoche che l'hanno fatto diventare uno dei complessi architettonici più articolati ed affascinanti di Napoli. Andiamo a visitarlo idealmente.
Lo sapevate? La chiesa di San Giovanni Maggiore è la più antica di Napoli.
La basilica di San Giovanni Maggiore si trova nel centro della città ed è una delle chiese più antiche e importanti di Napoli. Gli stili si sovrappongono e vanno dal periodo paleocristiano al neoclassicismo dei primi dell’Ottocento. Un connubio di epoche che l’hanno fatto diventare uno dei complessi architettonici più articolati ed affascinanti di Napoli. Andiamo a visitarlo idealmente.
La Basilica è rimasta chiusa per decenni (42 anni) a causa di lavori di restauro e indagini archeologiche, quindi è stata riaperta nel 2012 grazie anche all’intervento dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia, a cui è stata data in gestione.
Dalla sua riapertura, oltre ad essere ritornata luogo di culto, la basilica è spesso utilizzata per ospitare eventi culturali.
Si tratta come detto di un luogo millenario.
Secondo un’antica leggenda, la costruzione della basilica sembra sia stata commissionata dall’imperatore Costantino, come ringraziamento per lo scampato pericolo ad un naufragio della figlia Costanza.
La Basilica, come accennato tra le chiese più antiche della città, fu eretta intorno all’anno 324 (come riporta un’iscrizione di epoca greca su un architrave), su un preesistente tempio pagano.
Il preesistente tempio pagano forse era dedicato ad Ercole o ad Antinoo. Dopo la fondazione del 324, un’ampia ricostruzione avvenne oltre due secoli più tardi, nel VI secolo, per opera del vescovo Vincenzo (in carica tra il 554 ed il 581). In questo periodo la chiesa fu inserita tra le quattro maggiori della città, assieme alla chiesa di San Giorgio Maggiore, a quella dei Santi Apostoli e a quella della Pietrasanta.
Probabilmente la basilica, costruita al tempo della dominazione bizantina di Belisario, era ricca di mosaici e cupole e fu poi rimaneggiata in epoca normanna prima ed angioina poi. A quest’ultimo periodo, infatti, risale l’allargamento delle navate laterali e il rifacimento completo del transetto.
La chiesa fu più volte danneggiata da violenti terremoti.
Più volte ampliato e ristrutturato l’edificio oggi presenta un impianto basilicale a tre navate con nove cappelle laterali e un transetto con due grandi cappelle ai lati.
Secondo la tradizione è il luogo in cui è sepolta Partenope, la sirena a cui i Cumani attribuivano la fondazione di Napoli.
Il soffitto oggi si presenta di legno a causa del crollo del 1970. Una testimonianza del soffitto ottocentesco è presente nella cappella di San Raffaele, la prima cappella della navata sinistra.
Nella zona absidale è possibile notare residui della chiesa paleocristiana con colonne corinzie risalenti al VI secolo, tombe e lapidi di epoca medievale. Da menzionare anche l’altare di Domenico Antonio Vaccaro – purtroppo in parte vandalizzato – e l’imponente affresco che raffigura la predica di San Giovanni Battista ai discepoli del XVIII secolo.
Durante gli anni di restauro diverse opere vennero trafugate, come la doppia balaustra marmorea di Domenico Antonio Vaccaro che anticipava l’altare maggiore o come il crocifisso ligneo di stile romanico databile alla seconda metà dell’XI secolo che era nella confraternita dei LXVI Sacerdoti e che fu rubato nel 1977. Per scongiurare ulteriori atti furtivi, diverse pitture vennero invece custodite in depositi della Soprintendenza.

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