Lo sapevate? La Napoli antica fu costruita orientandosi con le stelle
Sapevi che nel centro antico di Napoli c’è una sorprendente simmetria? Dopotutto, è difficile non notarla quando passeggi tra strade squadrate e construzioni geometriche perfettamente in linea con i famosi disegni di Ippodamo da Mileto. Ma…cosa potrebbe nascondere una simmetria così perfetta?
Lo sapevate? La Napoli antica fu costruita orientandosi con le stelle.
Sapevi che nel centro antico di Napoli c’è una sorprendente simmetria? Dopotutto, è difficile non notarla quando passeggi tra strade squadrate e construzioni geometriche perfettamente in linea con i famosi disegni di Ippodamo da Mileto. Ma…cosa potrebbe nascondere una simmetria così perfetta? Cosa ci dice di questa città antica?
Camminando lungo le strette vie del centro, circondate da mura difensive e distribuite in un labirinto di su e giù, non puoi fare a meno di pensare che ci sia qualche tipo di significato spirituale o sacro nascosto dietro a questo perfecto design urbano.
La storia della fondazione della città ci ricorda che il primo impianto urbanistico era limitato al centro dove si svolgeva la vita politica e religiosa, ma poi, con l’aumentare della popolazione, fu messo in piedi un altro nucleo urbano, l’agorà, dove furono costruiti la maggior parte degli edifici pubblici e culminava con il tempio dei Dioscuri, i cui resti colonna rimangono ancora visibili alla chiesa di San Paolo Maggiore in piazza San Gaetano. Le divinità principali adorate a Napoli erano Castore e Polluce, figli di Zeus e Leda, insieme con Diana, Cerere e soprattutto Apollo, il cui tempio dominava l’area dove si trova adesso il Duomo.
Non trovi affascinante questa storia? Non puoi assolutamente perderti la possibilità di vedere la simmetria geometrica di Napoli con i tuoi occhi e respirare la storia antica che la città ha da offrire.
Ci credete che la perfezione geometrica di Napoli è dovuta ad antichi dettami astrologici legati al sacro? Pare che la citta nuova fosse stata eretta proprio per rendere onore al dio del Sole, Apollo, e alla mitica sirena Partenope che non avrebbe mai smesso di vegliare sui suoi abitanti. Questa storia, sebbene già conosciuta, ha trovato conferme scientifiche solo nel 2019, grazie a uno studio condotto da due professori dell’Università Federico II, Nicola Scafetta e Adriano Mazzarella del Dipartimento di Scienze della Terra, dell’ambiente e delle risorse.
Secondo le loro ricerche, basate su una solida analisi matematica, sembra che la costruzione di Napoli abbia voluto trasmettere un messaggio, un’idea, un racconto. Potrebbe essere che la citta nuova fosse stata costruita seguendo i movimenti astrologici del Sole e delle stelle proprio per creare un’energia positiva e motivare i suoi abitanti?
E pensare che lo studio è stato avviato grazie alla particolare pianta della città visibile dalla torre dell’Istituto meteorologico a San Marcellino, la storica sede della Federico II! Non trovi che la storia antica di Napoli sia più affascinante di quanto avessimo mai pensato?
Davvero interessante! Sembrerebbe che la griglia stradale di Neapolis fosse stata progettata come un microcosmo ispirato alla cosmologia di Pitagora, basato sull’armonia universale della sezione aurea, dove il Sole divino era al centro di un universo composto da dieci sfere concentriche, che rappresentavano l’equilibrio cosmico. Ma la cosa ancora più curiosa è che la citta, che si sviluppava intorno al tempio dei Dioscuri, era incentrata su un quadrato perfetto di 2×2 stadi greci (che corrispondono a circa 190 metri di lunghezza!), cinto dai decumani e dai cardini di Via Atri e via Duomo. Questo quadrato centrale era ruotato rispetto agli assi di 1/16 di cerchio, creando una stella a sedici punte che non rappresentava altro, per i Greci, che il dio del Sole. Pazzesco, no?
Inoltre, lo studio dei professori Scafetta e Mazzarella ha anche dimostrato che questo quadrato centrale era diviso in dieci settori dai cardini e definiva un cerchio con raggio uguale a √5 stadi, che limitava lo spazio della città interna alle sue mura. Il cerchio, secondo queste ricerche, definiva anche un altro cerchio concentrico con raggio uguale a 1+√5 stadi, cioè due volte la sezione aurea, e che inscrive un decagono o una stella a dieci punte; questa figura delimitava simultaneamente sia lo spazio esterno della città che lo stesso quadrato centrale e la distanza tra i decumani. Puoi immaginare la precisione matematica necessaria per realizzare tutto questo? Napoli ha davvero una storia affascinante.
Ma davvero il legame di Neapolis con il Sole è così speciale? Pare proprio di sì! Sembra che durante il solstizio invernale, il Sole sorga sopra i monti Lattari a 36° sud-est, mentre durante il solstizio estivo, alla stessa ora, appaia 36° sopra il punto d’est. E tieni a mente questo: l’angolo di 36° è in realtà l’angolo aureo che definisce quella bellissima figura geometrica del pentagramma e del decagono pitagorico, che a sua volta rappresenta la perfetta armonia universale!
Ma c’è di più: le proporzioni geometriche tra le strade e il cerchio murario della città di Napoli sono determinate dalla sezione aurea, legata strettamente al numero dieci, al decagono e al pentagono, figurati!
Ma se questi dettagli ti sembrano già noti, attenzione! La grande novità sta nel fatto che invece di seguire il corso della costa orientata a 40°, i padri greci scelsero per Neapolis un’angolatura diversa, fra i 23 e i 24. E perché? Ecco la risposta sorprendente: questa angolatura era molto vicina alla misura di 1/16 di cerchio, che a sua volta corrisponde al numero di punte della stella che rappresenta il dio Apollo! Non ci puoi credere, vero? Questo conferma ancora una volta come la città di Napoli sia stata costruita con una precisione matematica e simbolica incredibile e quanto i simboli sacri pitagorici fossero importanti nel mondo antico.
Davvero fantastico! Quindi la città di Neapolis, dal centro alle mura sacre, è stata costruita per avvicinarsi alla perfezione matematica e geometrica, in onore della divinità solare Apollo, che era venerata fin dai tempi dei cumani. Guardacaso, i rapporti di lunghezza delle strade e delle loro distanze sono ottimali ovunque, anche per questo motivo.
Ma se da un lato c’è Apollo, dall’altro non si può dimenticare la figura di Partenope, la sirena e divinità femminile che rappresentava tutto ciò da cui è nata la città. Lo studio dei professori dell’Università Federico II ci racconta anche dei singolari collegamenti tra la geometria della città e l’astronomia. Sappiamo che il nome Partenope significa “vergine”, e che alla sirena era associata la costellazione omonima che sorge durante l’equinozio d’autunno. Ma secondo la ricerca, la sirena era anche associata ad un’altra costellazione, quella dell’Aquila, riferendosi alle sirene alate inviate da Demetra per cercare la figlia Kore rapita da Plutone. Questa costellazione è visibile al tramonto sopra la collina di Sant’Elmo e si collega al mito della morte e della rinascita delle stagioni. Proprio per questo motivo, le strade della città sono state costruite in modo da allinearsi alla conformazione di questa costellazione quando appare nel cielo. Che meraviglia!
Wow, questa è qualcosa di veramente incredibile! Non si tratta solo di un caso isolato, ma la storia si ripete anche durante l’equinozio di primavera, quando appare la costellazione del Toro. E non lo sapevate che nella mitologia napoletana il toro rappresenta il fiume sacralizzato Sebeto, scomparso? E non è tutto: il toro era anche l’animale che veniva sacrificato in onore di Partenope. Queste cose le sappiamo anche grazie alle monete rinvenute circa un secolo fa, con la sirena incisa da un lato e il toro dall’altro. Che connessione incredibile!
Il professor Nicola Scafetta ha sparato la chicca finale: “La città è stata costruita avendo ben in mente i miti della popolazione che l’ha ispirata, da Apollo a Partenope, utilizzando una simbologia astronomica e matematica. Ora, potrebbe apparire tutto come del caso, ma in realtà tutti gli indizi ci portano a credere che la perfezione architettonica di Napoli sia stata perseguita con uno scopo ben preciso: omaggiare gli dei.” E con i numeri alla mano, come non credergli?
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