Quiz per napoletani doc: di che palazzo si tratta?
Un palazzo che richiama tutto il gusto e la tradizione di Napoli. Avete capito di che edificio stiamo parlando?
Questo palazzo si trova in piazza San Domenico Maggiore, pieno centro storico, e fu commissionato dall’allora duchessa di Casalenda nella seconda metà del XVIII secolo. Il bellissimo edificio rappresenta l’iniziale volontà della duchessa di ristrutturare la proprietà già esistente senza trascurare le vecchie caratteristiche architettoniche del palazzo. I due architetti Cosimo Fanzago e Gioffredo passano diversi anni a discutere sugli aspetti interni ed esterni al palazzo, demolendo o modificando l’uno l’opera dell’altro. Fu proprio a causa della demolizione dello scalone interno, voluto da Cosimo e distrutto da Gioffredo, che vennero alla luce alcuni frammenti archeologici come le mura greche risalenti al IV secolo a.C. Oggi questi reperti si possono ammirare alle spalle del palazzo, in un’area pubblica aperta a visitatori e turisti.
Nel corso dei secoli le commissioni per i lavori vennero affidate a diversi architetti ed artisti, ma gli asti interni al palazzo e i continui screzi da i costruttori resero l’edificio oggetto di dibattito più volte. Ogni volta che un architetto prendeva in mano i lavori, qualcosa andava storto: a seguito di alcuni screzi, storicamente riconducibili a mancati pagamenti, i lavori si interruppero fino agli inizi del XIX secolo.
Solo nel 1922 l’allargamento di via Mezzocannone impose di riprendere l’edificazione e il restauro del palazzo. Era infatti necessario tagliare un’intera campata dell’edificio, e ciò portò non solo alla necessità di ammodernare tutta la struttura, ma vennero anche rinvenuti numerosi reperti, tra cui quelli della chiesa paleocristiana di Santa Maria della Rotonda, così chiamata per via della pianta circolare. Un altro reperto, altrettanto famoso, dovuto alla modifica del palazzo secolare, fu il tempio di Vesta.
Una bella curiosità di questo palazzo è però molto distante dalla storia raccontata fino ad ora. Infatti, tra i locali al piano terra, ha sede la plurisecolare pasticceria napoletana Scaturchio, produttrice del rinomato e delizioso cioccolatino Ministeriale. Questo amato cioccolatino è preparato a forma di medaglione con un ripieno di crema al liquore. La tradizione dolciaria napoletana vede la nascita di questo dessert nel 1905, ad opera di Francesco Scaturchio. L’elegante pasticceria inizia la sua storia proprio a inizio ‘900.
Questo locale era infatti, da molti secoli, nella rete di conventi. La famiglia Scaturchio sì inserì subito nella tradizione delle pasticcerie con tavolini e salotti. Riuscì a superare indenne ben due guerre mondiali e iniziò a produrre i tipici dolci napoletani. Tutti volevano un assaggio di quelle delizie, perché erano fra le migliori della città. Ed è una qualità assolutamente valida ancora oggi!
Avete capito di che palazzo e di quale pasticceria stiamo parlando? Avete mai assaggiato una delle loro zeppole? Fatecelo sapere!
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