Napoletani, sapete queste tre cose su Castel dell’Ovo?

Curiosità e leggende su Castel dell’Ovo sembrano non finire mai. Noi qui ve ne proponiamo tre che forse ancora non conoscete.
Castel dell’Ovo, meraviglioso edificio che sorge sullo scoglio del Borgo dei Marinari, è uno dei luoghi più belli di Napoli. L’antico castello rientra tra i posti da vedere per chiunque si rechi a Napoli. Castel dell’Ovo è visitabile ed è luogo di manifestazioni, spettacoli di vario genere e mostre e tanto altro. Per molti, è il fulcro della vita napoletana e mette insieme tutto ciò che di bello c’è a Napoli.
Senza voler annoiare l’umanità con un altro manoscritto sulla bellezza di questo castello, vogliamo però rendere note ben tre curiosità che forse non sapete sulla sua storia. Tra leggende, miti e supposizioni storiche, Castel dell’Ovo non smetterà mai di stupirci.
La curiosità più interessante è in realtà una leggenda, ed è legata al nome. Secondo alcuni, il famoso poeta Virgilio, che a Napoli compose “Le Bucoliche” e in parte anche “Le Georgiche”, veniva apostrofato non solo come sommo autore, ma anche come mago e stregone. La leggenda narra che fu proprio lui ad aver nascosto in un contenitore di cristallo, chiuso in una gabbia di ferro piena d’acqua, un uovo. Lo pose sul soffitto di una delle stanze. Il motivo? Secondo antiche credenze quell’uovo nascondeva l’anima di Partenope, e aveva il potere di mantenere in piedi il castello, garantendo integrità e protezione. Inoltre, l’uovo non si sarebbe mai dovuto rompere. Se si fosse rotto o schiuso, terribili catastrofi sarebbero accadute al popolo di Napoli.
Sempre secondo la leggenda, durante il regno di Giovanna I, Castel dell’Ovo venne parzialmente distrutto da una mareggiata, durante la quale tal prigioniero Ambrogio Visconti urtò l’uovo, che si ruppe. Le sciagure si avverarono e il castello iniziò a crollare fin quando la regina, per rassicurare i napoletani, non confessò di aver sostituito l’uovo, addossandosi le colpe di un misfatto che non era suo.
Un’altra leggenda dice invece che è proprio in questo castello che nacque il termine “luculliano”. Quando oggi facciamo un pranzo abbondante, o una cena in grande stile, diciamo “questo pasto è stato proprio luculliano”. Ebbene, si dice che l’origine del Castel dell’Ovo sia da rintracciarsi nel I secolo d.C., quando il guerriero romano Lucio Lucullo, decise di acquistare un fondo agricolo per realizzare una villa dalle grandi dimensioni. L’isolotto di Megaride si prestava molto bene a questo scopo. Così diede ordine di far costruire il celebre Castrum (o Castellum) Lucullianum, una villa molto elegante. È probabile che proprio da qui derivi l’origine dell’aggettivo “luculliano”, riferito bensì al castello, raffinato e suntuoso, e non solo a un pasto o una cena.
Infine, l’ultima leggenda vuole che proprio a Castel dell’Ovo, quando ancora non si chiamava affatto così, morì l’ultimo imperatore di Roma. Dopo il crollo dell’Impero romano, anche la villa di Lucullo subì un lieve declino. Tutta la suntuosità e l’eleganza di un tempo finirono per sgretolarsi, tuttavia, le sue stanze ospitarono Romolo Augustolo, l’ultimo imperatore di Roma. Dopo la deposizione nel 476 d.C, l’ormai ex imperatore fu spedito in quella che è oggi Napoli, dopodiché scomparve dalle fonti documentate, per cui è molto probabile che la sua morte sia avvenuta in quello che sarebbe diventato il Castel dell’Ovo.
E voi, quante leggende e curiosità conoscete su questo bellissimo castello?

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