La storia della Tarantina, l’ultimo femminiello di Napoli, icona dei Quartieri Spagnoli
Libri, documentari e poi un murales a lei dedicato. Napoli ha omaggiato la Tarantina, all’anagrafe Carmelo Cosma, in tanti modi. La sua vita è stata dura, accidentata, ma anche emozionante, amica di Fellini, Pasolini, ha vissuto un pezzo di dolce vita. Ecco la sua lunga storia.
Tutti ai Quartieri Spagnoli la conoscono, e poi negli ultimi anni è balzata all’onore delle cronache per via di un murale che le è stato dedicato, un documentario, articoli di giornale. La “Tarantina”, come viene da sempre chiamata, è all’anagrafe Carmelo Cosma, l’ultimo femminiello di Napoli, come in tanti hanno a dire, per prima lei stessa.
Ultraottantenne, capelli biondi sempre raccolti dietro la nuca, uno sguardo difficile da interpretare. Abita da decenni nella stessa casa, un basso dei Quartieri Spagnoli. Una stanza con tutto dentro, la stessa che da più giovane usava per prostituirsi e che ora è a tutti gli effetti la sua unica casa.
Ha vissuto sempre di questo la Tarantina: nata nel 1936 ad Avetrana, un piccolo paesino pugliese, da giovanissima fu buttata fuori di casa a causa dei suoi atteggiamenti considerati troppo femminili. Ai giornali racconta la sua infanzia complicata, i maltrattamenti subiti, le violenze fisiche e psicologiche, gli abusi persino dal prete della parrocchia locale. Finisce per vivere in strada, sopravvivendo grazie a piccoli furti. Il dramma del tentato suicidio, poi la fuga a Taranto dove conosce un marinaio.
È lui che la spinge a trovare una vita a Napoli, una città dove tutto può succedere, come lui le promette. Quando la Tarantina arriva in città, questa era ancora semidistrutta dalla guerra, eppure lei si sente subito a casa. Viene adottata da una prostituta che le dà vitto e alloggio; lei in cambio, pulisce le stanze, rifa i letti, questo almeno finché, più o meno a undici anni, non inizia a prostituirsi anche lei.
La Tarantina non ama definirsi né gay, né transgender o travestito, quasi si offende: “Sono un femminiello e basta. Anzi, sono l’ultimo femminiello rimasto”, ha sempre dichiarato. La parola femminiello viene oggi usata in dialetto napoletano per definire, in senso dispregiativo o ironico, un omosessuale o una transessuale. In realtà, è una parola che affonda le radici nel folklore partenopeo, nella sua tradizione letteraria, teatrale e religiosa. Per tradizione è il femminiello che tira i numeri della Tombola ed è a lui che si fa tenere in braccio un neonato perché gli trasmetta energie positive. Inoltre, sono loro che per tradizione vanno in pellegrinaggio al santuario della Madonna di Montevergine, vicino Avellino, ogni 2 febbraio.
Ma riprendiamo la storia della nostra Tarantina; a tredici anni è la volta di Roma. Alberto Moravia, Pierpaolo Pasolini, Federico Fellini sono solo alcune delle persone che incontra quando si trasferisce nella capitale. Conosce lo scrittore Goffredo Parise che fu per lei come un padre e diviene in poco tempo famosa per il suo aspetto ambiguo.
La pittrice Novella Parigini la volle come modella per i suoi quadri, conobbe Anita Ekberg e Brigitte Bardot che la invitò nella sua villa in Costa Azzurra. Tornata, dopo un po’ di anni, all’ombra del Vesuvio la sua vita non è sempre stata semplice. Più volte la Tarantina è stata arrestata per multe non pagate per travestitismo e atti osceni. In carcere conobbe anche Cutolo ed era dietro le sbarre nel 1980 quando, approfittando del terremoto, ci fu un regolamento di conti tra bande rivali con risse, rivolte e morti.
Come si diceva qualche rigo più su, negli ultimi decenni, la sua figura è stata riscoperta: documentari e libri su di lei, spettacoli teatrali e anche un murales a lei dedicato, nel quartiere di Montecalvario. Le sue iconiche labbra rosse sui muri di Napoli insieme ai murales che raffigurano Totò, Sophia Loren, Maradona.
Indubbiamente lei è la testimonianza vivente di un pezzo di Napoli che più non esiste: le case rosse dei Quartieri, la prostituzione nei bassi, i femminielli, le tombolate…cose che oggi sono diventate solo un prodotto di marketing per turisti alla ricerca di evasione e spettacolarità.
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