Monumenti napoletani: il teatro greco-romano, un luogo incredibile incastonato tra i palazzi

Lo sapevate? A via dell’Anticaglia, nel cuore del centro storico di Napoli, nascosto e circondato dai palazzi, sono visibili i resti di uno dei luoghi più importanti e frequentati dagli abitanti di Neapolis: il grande teatro greco – romano. Lo storico Svetonio racconta un aneddoto famoso su Nerone, vi raccontiamo quale.
Monumenti napoletani: il teatro greco-romano, un luogo incredibile incastonato tra i palazzi.
Un monumento incredibile, incastonato tra i palazzi di epoca successiva e raggiungibile addirittura attraverso il passaggio in un’abitazione.
Il teatro romano di Neapolis (detto anche teatro romano dell’Anticaglia) è un sito archeologico che sorge nel cuore del centro storico di Napoli, nel decumano superiore.
Il sito si trova nella zona compresa tra via Anticaglia a nord, via San Paolo a ovest e vico Giganti a est. Insiste nella parte sottostante il vico Cinquesanti, che lo divide verticalmente.
Una parte del teatro costituisce l’ultima tappa del percorso riguardante il sottosuolo di Napoli mentre altri frammenti sono liberamente visibili lungo i decumani.
Risalente all’età romana, nel I secolo a.C., il teatro è sorto al posto di un preesistente edificio greco del IV secolo a.C., anch’esso probabilmente destinato alla rappresentazione teatrale. A differenza dell’Odeion, che sorgeva accanto ad esso, destinato a particolari manifestazioni musicali ed oggi praticamente quasi scomparso, il teatro era scoperto.
Il teatro presenta la tipica forma semicircolare del teatro greco, della quale oggi è possibile visitare alcune importanti vestigia, mentre parte della cavea, che è stata recuperata dopo anni di oblio, è visitabile eccezionalmente.
Il teatro presentava tre ingressi, due laterali (ovest-est) per gli attori ed uno nord per il pubblico. Durante l’epoca romana, avendo questi già all’epoca capito che l’onda sismica venisse trasmessa diagonalmente, il teatro fu organizzato secondo la tecnica dell’opus mixtum, dove il reticolatum serviva a disperdere l’onda e il latericium invece a bloccarla.
L’accesso alla parte normalmente visitabile del teatro è possibile tramite una botola in un basso di vico Cinquesanti che conduce al lato est del teatro: il proprietario del terraneo aveva ricavato l’accesso agli ambienti sotterranei che aveva adoperato come cantina tramite una botola che era situata sotto il letto. Aveva inoltre escogitato un meccanismo che permetteva la scomparsa del letto, che scorreva lungo dei binari, in una nicchia del muro. La scoperta di frammenti murari in opus latericium portò successivamente all’esproprio del basso e alla nuova destinazione d’uso.
La parte di vico Cinquesanti corrisponde al proskenion o proscaenium e al paredon. Dopo essere usciti da questa zona in vicoletto Giganti, una traversina di vico Cinquesanti, si rientra in via Anticaglia dove si può accedere all’intradosso della summa cavea, cioè l’anello superiore delle gradinate.
La cavea, che possedeva tra i 5000 e i 6000 posti circa, mostra in alcuni tratti ancora i marmi di rivestimento delle gradinate e alcuni vomitoria (gli accessi alle gradinate). È importante notare che la parte disvelata se non per un piccolo tratto riguarda la sola media cavea, i posti centrali. Soltanto un tratto della imma cavea, i posti più in basso, è visibile e comprende anche uno dei vomitoria ancora oggi atto all’accesso al teatro. La summa cavea, cioè i posti più in alto è andata irrimediabilmente perduta perché fu eliminata sin dalla costruzione dei primi palazzi. Si conserva della summa cavea soltanto parte degli ambienti sottostanti.
L’ingresso per la cavea è da via San Paolo e vi si accede entrando in un’antica bottega sita nel cortile di un palazzo di origini quattrocentesche.
A testimoniare tuttora la presenza del teatro all’esterno sono due massicce arcate, presenti in via Anticaglia, che in epoca romana erano delle sostruzioni, strutture di rinforzo dell’esterno del teatro e ora appaiono inglobate negli edifici esistenti.
Il centro storico di Napoli, si sa, è un luogo che ha del magico per via delle testimonianze storiche di tipo architettonico e monumentale risalenti a secoli e epoche differenti, che convivono l’uno accanto all’altra. L’una sull’altra, intersecandosi. Così, tra i vicoli dal sapore seicentesco e gli edifici costruiti tra Settecento e Ottocento, è possibile scorgere resti di mura greche, il reticolato romano, colonne inglobate tra i palazzi; stili e storie differenti che si sovrappongono e si mescolano. Napoli è un melting pot. A via dell’Anticaglia c’è uno degli esempi più affascinanti di stratificazione storica: i resti di uno dei siti più importanti dell’antica Neapolis, il teatro greco-romano del I secolo a.C. La grande costruzione, costituita da un teatro all’aperto e da uno al chiuso era stata edificata pressappoco nella parte superiore dell’Agorà, l’attuale piazza San Gaetano, alle spalle del tempio dei Dioscuri. Lo storico Svetonio ci racconta di come Nerone amasse esibirsi, nel ruolo di cantore, in questo teatro e che una volta, nell’enfasi della performance, continuasse a cantare noncurante del violento terremoto che squassava la terra.
Ma cosa resta di quell’enorme costruzione, centro e cuore pulsante della vita culturale della città, prima greca poi romana, custode della cultura ellenica anche nei secoli successivi? È sopravvissuta solo una piccola parte della media cavea, e cioè i posti centrali del teatro. Questi resti non sono visibili dalla strada, poiché nascosti e circondati dai palazzi che vi si affacciano. E allora immaginate che emozione, andando a visitare il sito, ritrovarsi nel cuore della Napoli di oggi, tra le abitazioni e che ci vive, a calpestare un pezzo di quella della città origini. Una volta entrati, ci troviamo nel bel mezzo delle gradinate dove un tempo cinquemila spettatori acclamavano l’esibizione di Nerone. Molti gradini sono ancora in parte ricoperti del loro marmo originario e in basso si è conservato anche uno dei vomitoria, cioè l’ingresso per gli spettatori, da cui tuttora si accede per la visita del sito.

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