Bud Spencer, il meno napoletano di tutti gli attori napoletani. Una vita spesa tra film e gare di nuoto.

Il gigante buono, il cattivo che quando si arrabbia fa ridere i bambini e anche gli adulti. Bud Spencer, con i suoi film, ha lasciato un segno nella memoria di tutti quelli che sono cresciuti con la TV. Un attore, ma anche un grande atleta, un nuotatore da primati mondiali. La storia di un napoletano che non ha mai vissuto a Napoli.
Per quelli cresciuti negli anni ’80, a pane e televisione, Bud Spencer e i suoi film restano un ricordo indelebile. Pellicole che allora erano “relegate” nel genere un po’ squalificante dei cosiddetti b movies, divertentissime ma leggere. Eppure, oggi, quei film sono diventati dei cult, un pezzo importante di cultura televisiva e cinematografica, uno stralcio significativo dei dorati e contraddittori anni ’80.
Bud Spencer è stato un personaggio molto singolare, prolifico attore e sceneggiatore, sebbene una presenza discreta, poco invadente nei palinsesti televisivi. Il suo vero nome era Carlo Pedersoli e oltre al cinema, ebbe un’altra grande passione, il nuoto, che praticò in maniera agonistica per gran parte della sua lunga vita. Nasce a Napoli nel 1929 ma trascorre la giovinezza a Roma, dove la famiglia si trasferisce per seguire il lavoro del padre. Qui si diploma al Liceo scientifico e inizia gli studi universitari alla facoltà di Chimica.
Nel 1947 però i Pedersoli si trasferiscono nuovamente, stavolta in Sud America, e il figlio abbandona necessariamente gli studi per qualche anno. Li riprende poco dopo il suo rientro in Italia, iscrivendosi a Giurisprudenza ma senza poi portare a termine il percorso. Tra gli anni ’40 e ’50, Bud Spencer inizia a dedicarsi anche allo sport, in particolare al nuoto.
Grazie al suo fisico imponente viene poi notato nell’ambiente cinematografico e nel 1950 fa il suo esordio al cinema nel film Quel fantasma di mio marito, interpretando proprio un nuotatore. L’anno successivo compare invece nel film cult Quo vadis e in seguito lavora in altre piccole parti, ad esempio, in Un eroe dei nostri tempi di Mario Monicelli.
Non convinto di lanciarsi nella carriera di attore, Pedersoli trascorre la fine degli anni ’50 in Sud America, poi torna in Italia nel 1960 e sette anni dopo gli viene fatta un’offerta che cambia totalmente la sua carriera. Si tratta di un ruolo da co-protagonista nella pellicola Dio perdona… io no! in cui viene affiancato per la prima volta dal collega Mario Girotti.
In quest’occasione a entrambi gli attori viene proposto di assumere un nome d’arte e se Pedersoli sceglie “Bud Spencer”, Girotti invece si fa chiamare d’ora in poi “Terence Hill”. Nasce così uno dei sodalizi più noti e riusciti del cinema italiano: i due insieme realizzano un totale di 18 film, di cui 16 come coppia protagonista. Tra queste pellicole si ricordano i successi Lo chiamavano Trinità… e il suo sequel …continuavano a chiamarlo Trinità, poi …altrimenti ci arrabbiamo! e Porgi l’altra guancia, I due superpiedi quasi piatti , Chi trova un amico trova un tesoro e Nati con la camicia. Ma torniamo all’altra sua passione, quella del nuoto. Bud era un campione in questa disciplina. Ha gareggiato nella squadra S.S. Lazio e poi in quella delle Fiamme Oro.
Nel 1949 ha esordito in nazionale e l’anno successivo ha fatto la storia, diventando il primo italiano ad essere mai sceso sotto la barriera dell’1 minuto nei 100 m stile libero, la sua specialità. Non finisce qui, Spencer ha preso parte a ben 10 edizioni dei Campionati italiani di nuoto, collezionando tra le altre 7 medaglie d’oro nei 100 m stile libero e altre 4 con le staffette.
Ha partecipato anche a tre edizioni dei Giochi olimpici, una dei Campionati europei e una dei Giochi del Mediterraneo, dove si è conquistato la medaglia d’argento nella sua specialità. Bud Spencer muore a Roma nel 2016 all’età di 86 anni.

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