Sapete perché il murale di Maradona è il più visitato di Napoli?
È solo dopo la morte di Diego Armando Maradona che quel vecchio murale realizzato negli anni ’90 e da poco restaurato, viene riscoperto dalla gente, ma ancor di più dopo la vittoria del terzo scudetto, l’opera di street art diviene meta di un pellegrinaggio costante. E il miracolo si rinnova.
Si dice che Maradona abbia compiuto il miracolo tre volte: le prime due, con indosso la maglia numero 10 del Napoli, portando la squadra a vincere ben due volte lo scudetto, nell’ ‘86-‘87 e nell’ ’89-’90 e la terza, dopo la sua prematura scomparsa, quando una stradina dei Quartieri Spagnoli, via Emanuele de Deo, dove campeggia un enorme murale del calciatore argentino, diviene la meta di un “pellegrinaggio” costante da parte di centinaia e centinaia di tifosi e curiosi da ogni parte del mondo.
Il piccolo slargo è stato dal Comune ribattezzato Largo Maradona e con i turisti, è arrivata anche la rinascita dei Quartieri Spagnoli, un’occasione che commercianti e residenti aspettavano da tempo. Sì perché ora i Quartieri vantano un primato: è nel cuore di questi vicoli, non molto tempo fa impenetrabili per un turista che rischiava come minimo uno scippo, che sorge il monumento più visitato della città, superando in numero di presenze il Cristo Velato, Napoli Sotterranea.
Dopo la morte del campione argentino, il murales, nato nel 1990 da un’iniziativa popolare e restaurato alcuni anni fa, è diventato alla stregua di un bene culturale, un’attrazione turistica di tutto rispetto. Accanto all’opera di street art è sorta una cappella e oggi a largo Maradona coesistono con naturalezza sacro e profano. Il murales fu realizzato nel 1990 da un ragazzo del quartiere, Mario Filardi, per celebrare la vittoria del secondo scudetto del Napoli e onorare il principale artefice dei successi di quegli anni.
Filardi lavorò per due giorni interi su un’impalcatura precaria per realizzare l’opera, finanziata da una colletta popolare, sulla facciata di un palazzo di via Emanuele De Deo. Consunto dal tempo, il murales fu trascurato e negli anni Novanta fu costruita una finestra proprio sul volto di Maradona. Nel 2016 l’artigiano dei Quartieri Spagnoli Salvatore Iodice si offrì di ridare nuova vita all’effige di Maradona.
L’anno successivo, l’artista argentino Francisco Bosoletti ridipinse il volto dell’ex calciatore, in chiave più realistica. Ma soltanto con la morte di Maradona nel novembre 2020, il murales diventa un luogo sacro, e inizia ad attrarre un numero crescente di visitatori. Oggi sono migliaia i turisti che quotidianamente passano da qui. Moltissimi gli argentini, che vengono a respirare quel legame viscerale che ancora oggi unisce Napoli e Maradona.
Oggi i Quartieri Spagnoli, che fino a pochi anni fa erano considerati pericolosi e da cui i turisti erano soliti tenersi alla larga, brillano di nuova vita. Un’atmosfera vivacissima e un allegro caos animano le strade, lo spirito del goleador continua ad aleggiare potente.
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