Modi di dire: Mannaggia ‘a culonn! Chi sa a quale Colonna si fa riferimento?

Non è un’espressione tanto allegra. La si sente spesso, ma in quanti si chiedono di quale colonna si parli? E perché ci si riferisce proprio a una colonna? Ecco le due incredibili spiegazioni
“Mannaggia ‘a culonna”! Un modo di dire che tutti almeno una volta abbiamo sentito pronunciare. Vi siete mai chiesti a che colonna si fa riferimento e perché? Be’ proviamo a capirne di più. A proposito dell’origine di questo curioso modo di dire, ci sono ben due tesi contrapposte.
A metà strada fra un’imprecazione edulcorata ed uno sfogo di rabbia, mannaggia ‘a culonna, vede una prima tesi sostenerne l’origine in una storia di molti secoli fa, addirittura al 1500. Nell’attuale Piazza Ottocalli, nel quartiere San Carlo all’Arena, che oggi ospita il busto del tenore Enrico Caruso, fino al 1509, era situata una colonna di marmo da tempi antichissimi.
La piazza porta il nome del numero di monete nella valuta dell’epoca necessario a transitarvi, ossia otto cavalli di dazio. I napoletani della zona avevano preso ad attribuire alla colonna, forse di origine romana, poteri magici. In particolare, si riteneva fosse in grado di influenzare le condizioni meteorologiche. Questa convinzione era condivisa anche dagli ecclesiastici della Chiesa di San Giovanni e Paolo lì ubicata.
Pare che addirittura si celebrasse la messa sul lato destro della colonna, quando si aveva necessità di temperature fresche e clima piovoso ed al contrario sul lato sinistro in periodi troppo rigidi e ricchi di pioggia, quando, per necessità di agricoltura, la popolazione chiedeva il ritorno delle temperature calde. La tradizione fu bruscamente interrotta per iniziativa dell’arcivescovo Annibale di Capua che, nel 1509, preoccupato per la crescente superstizione e al fine, probabilmente, di impedire la diffusione di questo rito che si discostava dai dogmi religiosi cattolici, decise di far abbattere la colonna. La reazione del popolo fu di forte delusione e sconforto, poiché tale colonna sorreggeva il peso delle angosce e delle preoccupazioni dei napoletani.
Da qui Mannaggia ‘a culonna! sarebbe diventata una mezza maledizione per l’abbattimento di questo importante pilastro della superstizione partenopea e la conseguente sfortuna che ne sarebbe derivata. C’è però un’altra teoria, completamente diversa, forse un po’ più credibile, che individua la colonna in questione nella colonna infame dei cattivi pagatori. Tale colonna non ha nulla a che vedere con quella di memoria manzoniana, che ha ad oggetto la peste e la storia di due untori, bensì la colonna originariamente sita di fronte a Castel Capuano, a Porta Capuana (ed ora custodita a San Martino).
I debitori insolventi venivano legati a questa colonna, privati della dignità e, secondo alcune fonti, anche di parte del vestiario e ricoperti d’acqua, quando andava bene. Quando invece andava male, è facile intuire cosa accadesse: il malcapitato poteva essere anche oggetto di percosse, in conseguenza delle quali, la colonna si sporcava del sangue del debitore. Questa tesi potrebbe essere più accreditabile, anche perchè spiegherebbe il senso di una locuzione analoga a mannaggia ‘a culonna!, e cioè ma che sangue d’a culonna! A voi la scelta tra le due tesi, quale vi sembra più plausibile?

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