È il balconcino più famoso del centro storico. Chi è il neomelodico che da lì su fa le “serenate dall’alto”

È diventato un fenomeno in pochissimo tempo: Antonio Borrelli, in arte Topolino, è un cantante neomelodico che dal 2016, cioè da quando è stato messo agli arresti domiciliari, si è inventato la “posteggia aerea” scatenando polemiche, oltre che grande divertimento dei turisti.
Da qualche anno, e precisamente dal 2016, si è imposto all’attenzione di tutti un uomo di circa 60 anni, un cantante neomelodico, tale Antonio Borrelli, il cui soprannome è Topolino. E non perché si particolarmente bravo, ma semplicemente perché si esibisce dal suo balcone di casa.
Lui abita a via Atri, una stradina stretta e buia che immette su via Tribunali, cuore e anima del centro antico, della Napoli greca, strada battuta ogni giorno da centinaia e centinaia di turisti da ogni parte del mondo. Come da lui stesso dichiarato, si offre ai passanti la “posteggia aerea” e questi sembrano apprezzare di gran gusto questo tipo particolare di performance.
Proprio in prossimità di una delle pizzerie più gettonate della città, alle cui porte c’è sempre una lunghissima fila per sedersi e mangiare, si forma un folto gruppetto di spettatori con gli occhi puntati verso l’alto e i telefonini pronti a girare video. Sì, perché Topolino vive lì, al primo piano di una palazzina giusto ad angolo con la pizzeria di Gino Sorbillo. Lui interpreta canzoni del repertorio classico, il pubblico si diverte pensando a come ò vero che i napoletani sono estrosi e bizzarri, lui abbassa il panaro e tutti gli offrono un “compenso” a piacere. Certo, non è facile la vita di chi vuol sbarcare il lunario così.
Antonio si è beccato denunce per disturbo della quiete pubblica: i due grossi amplificatori piazzati sul balconcino hanno disturbato il vicinato. Molti cittadini di via Tribunali già da tempo si lamentavano per queste esibizioni giornaliere, eseguite dalla mattina alla sera, in una arteria già fortemente sovraccarica di rumori di ogni tipo. Ma che storia ha quest’uomo, chi è Antonio Borrelli, detto Topolino? Borrelli ha più volte raccontati ai giornali di aver iniziato a cantare dal balcone dopo essere uscito dal carcere di San Gimignano: “Mi sono messo a sorvegliare i motorini parcheggiati davanti ai locali – spiega Antonio – Un giorno cantavo a casa mia, passò una persona e mi invitò ad alzare la voce.
Vidi che i turisti si fermavano e ballavano. Ora ho fondato un’associazione musicale e chiederò l’autorizzazione al sindaco a continuare a esibirmi negli orari consentiti e con un volume non elevato, le mie casse non superano i 400 watt. In più sto attento: con un occhio guardo lo stereo e con l’altro sorveglio il paniere.” Quelle di Antonio sono state chiamate anche le “serenate al contrario”, “serenate volanti o dall’alto”, con un repertorio che va da Carosone ai più recenti interpreti del panorama neomelodico.
Nonostante diverta tantissimo i turisti e possiamo immaginare perché, in tanti non vedono di buon occhio quella che forse nei primi anni fu fatta passare come una espressione legittima di cultura partenopea ma che in tanti interpretano invece come segno di una deriva culturale a cui bisogna opporsi. Inoltre, a parte la battaglia contro una sub cultura che si traveste da folclore, quello che preoccupa ogni giorno di più è un fenomeno che contribuisce a rendere letteralmente invivibile un pezzo di Napoli. Quella Napoli dove ormai i residenti sembrano essere diventati superflui, sacrificati sull’altare del turismo selvaggio che sta spolpando il ventre antico della città giorno dopo giorno.

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