Riaperto il teatro antico di Ercolano. Un viaggio nelle viscere della terra, a ritroso nel tempo

Teatro antico di Herculaneum, finalmente la riapertura tanto attesa. Un luogo di una suggestione enorme, a venticinque metri di profondità. Una visita sottoterra che vi travolgerà, tra cunicoli e gallerie la storia riprende vita
È solo di qualche giorno fa la riapertura dell’antico Teatro di Ercolano. Un evento tanto atteso dopo lo stop imposto dalla pandemia: ogni sabato fino a dicembre, il Teatro di Herculaneum sarà di nuovo visitabile a chiunque desideri immergersi in un percorso suggestivo, accedendovi dalle scale realizzate in età borbonica.
Si pensi che questo antico teatro, sepolto dall’eruzione del 79 d.C., nel Settecento fu il primo monumento ad essere esplorato tra tutti i siti vesuviani colpiti dal cataclisma, divenendo a giusto titolo una tappa del Grand Tour- la visita si effettua rigorosamente con torce ed elmetti protettivi, tra cunicoli in cui sono visibili reperti, graffiti, gallerie e persino piccole stalattiti. Il teatro si trova a venticinque metri di profondità e si pone a cerniera tra la città antica e quella moderna, unendo il Parco archeologico con la città sovrastante del mercato dei vestiti usati di Pugliano e il suo centro storico.
«Ci troviamo nel punto in cui è nata l’archeologia occidentale e moderna – ha affermato il direttore del Parco archeologico Francesco Sirano – Con la data del 1738 cominciano gli scavi sistematici proprio dal sito del Teatro. Qui viene sperimentata una forma innovativa di documentazione che non era stata realizzata fino ad allora: qui, ad esempio, viene realizzato un plastico del 1802 che è basato su quello del Settecento che era stato rovinato da un incendio, e che noi esponiamo». «Attraverso il turismo – ha aggiunto il sindaco di Ercolano, Ciro Buonajuto – e la nostra storia, Ercolano può rinascere e soprattutto creare con le sue bellezze tanti posti di lavoro di cui il Meridione ha gran bisogno».
Questo teatro val bene una visita, è un piccolo gioiello di età augustea, incastonato nelle viscere della terra e fu scoperto solo per caso ai primi del Settecento dal contadino Ambrogio Nucerino, detto Enzechetta, che scavando un pozzo si imbattè negli antichi resti. Se nel Settecento il Teatro divenne una tappa del Grand Tour, attirando giovani e intellettuali da tutta Europa, nella Seconda Guerra Mondiale fu un rifugio per i cittadini che cercavano scampo dai bombardamenti.
Ricordiamo che a Ercolano esiste un altro sito molto interessante e che fa da ideale prosecuzione o anticipazione alla visita al Parco Archeologico: si tratta del Mav, museo archeologico virtuale. Un piccolo museo ma ben allestito in cui è possibile vedere le ricostruzioni virtuali di tutta l’antica Herculaneum, un viaggio affascinantissimo da fare con l’immaginazione e per rendere l’esperienza di visita ancora più completa.

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