Le antichissime Terme di Agnano, dove per primi i romani impararono a coccolare anima e corpo

Una storia millennaria, un luogo immerso nel verde e nel silenzio di un antico cratere vulcanico. Piscine di acqua termale e saune per ritrovare sé stessi, tra parti e colline boscose, attorniati da numerose testimonianze storiche e naturalistiche.
Trascorrere una giornata di vero relax tra ampi spazi verdi ben curati, al riparo di ombrelloni in legno, con lettini e ben sette piscine di acqua termale, con un ottimo servizio ristorante e quella imperdibile quiete dei luoghi che hanno una storia antica, millenaria.

pH Concetta Celotto
Si, perché le Terme di Agnano, oggi una moderna e ben attrezzata spa termale, hanno un’età di tutto rispetto: le più antiche testimonianze archeologiche ritrovate ad Agnano risalgono al IV-III sec. a.C., situate sul versante meridionale dell’antico lago di Agnano, oggi visibili all’interno del parco delle attuali terme, nell’area del complesso delle piscine termali esterne. Se ci si gira intorno, si scorgono tanti resti di un passato antichissimo e la sensazione di passare una giornata in un luogo bellissimo le cui radici affondano così indietro nel tempo, non fa che aumentarne il fascino e l’appeal.
Tra i resti segnaliamo la cosiddetta Grotta del Cane, una cavità artificiale ipogea, di età preromana (III-II a.C.), scavata presumibilmente con l’intento di trovare una sorgente di acqua termale o per fare uso del vapore che in essa esisteva. In seguito si è manifestato il fenomeno della “mofeta” – fuoriuscita di acido carbonico dal sottosuolo – che quindi l’ha resa impraticabile.
La storia vera e propria di questo luogo nasce però soltanto con lo stanziamento dei romani nell’area flegrea, nel I secolo d.C. Fu allora che iniziò la vera e propria attività termale in tutti i Campi Flegrei. Questo imponente stabilimento termale di età adrianea (117-138 d.C.) che sorge sul versante sud-occidentale della conca di Agnano, alle pendici del Monte Spina, testimonia che il termalismo era molto diffuso ad Agnano. Si sviluppava su ben sette livelli sovrapposti, caratterizzato da un fronte di circa trecento metri, con una grande varietà di acque minerali e soprattutto aveva la capacità, forse unica, di riscaldare gli ambienti soltanto attraverso il calore naturale che fuoriusciva dal fianco della collina del Monte Spina, alla quale la struttura si appoggiava. Parliamo del Lago di Agnano: il Vulcano Agnano, che ha origine circa 39.000 anni fa, durante i quali i materiali eruttati furono proiettati su buona parte del territorio campano, insieme agli Astroni, al Monte Spina e alla Solfatara, fa parte del campo vulcanico della caldera flegrea dove l’attività eruttiva è stata più intensa.
La successiva eruzione, risalente invece a circa 15.000 anni fa, depositò sul territorio il materiale denominato Tufo Giallo Napoletano. Il Vulcano Agnano si formò circa 4.000 anni fa ed è considerato, in tutta l’area flegrea, il più grande dei vulcani monogenici, ossia creatosi in seguito ad un solo evento eruttivo esplosivo.
Nel cratere di questo vulcano, presumibilmente intorno all’XI sec., si formò il Lago d‘Agnano dove Alfonso I d’Aragona nel 145, trasferì la macerazione della canapa e del lino che si praticava al Ponte della Maddalena per opera di Carlo II d’Angiò. Questa è la storia, il presente è fatto di un luogo ben tenuto, anche se ci si augura che certe strutture rimaste in piedi vengano meglio valorizzate, poiché al momento in stato di abbandono ma di enorme potenzialità e valore storico. La struttura, come si accennava, dispone di due piscine esterne di acqua termale e una a temperatura ambiente, più altre quattro interne che vanno dai 30 ai 40 gradi, con inoltre due saune. Un posto dove coccolare anima e corpo.

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