Bagni della Regina Giovanna: tra le acque, lo spirito dei sanguinosi amori di una sovrana lussuriosa

Raggiungibili solo a piedi o via mare, i bagni sono una meta ambita e famosa per la loro notevole bellezza di piscina naturale incastonata tra mare, rocce e vegetazione. Un luogo ricco di storia: la regina Giovanna d’Angiò con i suoi amanti e poi più dietro, Pollio Felice, patrizio romano di cui sono visibili i resti della sua enorme villa.
Sorrento, una meta turistica famosa nel mondo. Un luogo d’élite se vogliamo, dove l’accesso ai lidi privati, che di spiagge pubbliche non ce ne sono più, è operazione proibitiva per tanti. Esiste però un angolo di paradiso, una perla tra le perle, che è di libero accesso, patrimonio di tutti.
Un luogo che è raggiungibile solo a piedi, lontano dal via vai della folla di bagnanti, incastonato tra mare blu, rocce e natura mediterranea. Una sorprendente piscina naturale a forma di triangolo circondata da una fitta vegetazione che si raggiunge con una bella passeggiata di 30 minuti circa dal centro di Sorrento. Parliamo dei bagni della Regina Giovanna: una affascinante conca incontaminata, che testimonia quanto la penisola fin dall’antichità fosse prescelta come luogo di vacanza.
Il nome dei Bagni deriva dalla Regina Giovanna II d’Angiò-Durazzo. Si narra che nel periodo dal 1371 al 1435 la regina, ben nota per i suoi atteggiamenti scandalosi, amasse trascorrere l’estate a Sorrento e che passasse il suo tempo in compagnia dei suoi amanti proprio nelle acque del Capo di Sorrento. Davvero un luogo suggestivo, romantico e defilato, sebbene negli ultimi anni risulti spesso molto affollato nelle ore centrali del giorno, e che invece all’alba e al tramonto esprime appieno il suo prorompente fascino. La bellezza di questo angolino di mare è accresciuta dalla presenza, accanto ad esso, di un sito archeologico.
I bagni si trovano sulla scogliera di Capo di Sorrento dove sorgono i resti dell’imponente villa romana di Pollio Felice, un patrizio romano del I° sec a.C. La Villa era immensa, composta da circa 30.000 mq, e di cui oggi è possibile ammirare solo i ruderi. Della magnificenza della villa narrarono il poeta Orazio e il poeta Stazio.
La bellissima dimora era una delle tante costruite sulla Costiera Sorrentina, ricercato luogo di villeggiatura dei ricchi campani. Del resto, con il trasferimento della corte imperiale a Capri , voluta dall’imperatore Tiberio, questa era una zona particolarmente ambita dall’aristocrazia romana. Dai vari ambienti della villa si poteva godere la vista verso il Vesuvio a est, verso Ischia a Nord e verso Punta Campanella e Capri a ovest; inoltre aveva un porticato con colonne marmoree che degradava verso il mare.
Sul lato orientale si vedono i resti di 6 stanze con le volte a botte, che recano ancora tracce dello stucco che le ricopriva. La villa era collegata alla piscina naturale da vari passaggi, anche coperti, e da scale e terrazze. Si tratta dunque di un’area protetta e moto delicata da un punto di vista ambientale, che andrebbe certamente tutelata di più.
La piscina naturale si affaccia direttamente sul mare aperto del Golfo e il momento migliore per godere della meraviglia di questa oasi protetta è l’inizio dell’estate, quando i Bagni non sono ancora troppo affollati e le temperature più miti rendono meno impegnativa la passeggiata del ritorno, che è in salita.

© RIPRODUZIONE RISERVATA