Lo sapevate? Sotto Napoli c’è la città sotterranea più grande del mondo
(PRIMA PUNTATA) Sotto la città di Napoli esiste un intricatissimo dedalo di vie sotterranee che ne fanno la città sotto terra più vasta del pianeta. Pensate, sono oltre 470 i km di estensione conosciuti, dei quali 1,5 sono visitabili. Andiamo alla scoperta di questi luoghi misteriosi.
Lo sapevate? Sotto Napoli c’è la città sotterranea più grande del mondo.
(PRIMA PUNTATA) Sotto la città di Napoli esiste un intricatissimo dedalo di vie sotterranee che ne fanno la città sotto terra più vasta del pianeta. Pensate, sono oltre 470 i km di estensione conosciuti, dei quali 1,5 sono visitabili. Andiamo alla scoperta di questi luoghi misteriosi.
Gran parte dei cunicoli sono ancora inesplorati. Furono i Greci a scavare i primi cunicoli e la prima rete di strade per estrarre il tufo utile a rafforzare le mura cittadine. Poi fu la volta dei Romani, che crearono un acquedotto gigantesco. La struttura utilizzava l’acqua piovana delle cisterne nel sottosuolo. Un sistema che porterà l’acqua nelle case napoletane fino alla fine del 1800.
L’utilizzo più recente del sottosuolo risale agli anni della Seconda Guerra Mondiale: qui durante i bombardamenti della città trovarono rifugio molti abitanti, i quali allestirono dei veri e propri alloggi, con tanto di mobili e suppellettili.
Finita la guerra, questi spazi enormi furono trasformati in discarica e caddero nell’oblio.
Negli ultimi decenni questi spazi sono stati riscoperti e sono anche diventati un luogo di sperimentazione artistica.
Come riporta il sito di Napoli Sotterranea (che organizza splendide escursioni guidate) partecipare all’escursione significa compiere un viaggio nella storia lungo ben 2400 anni, dall’epoca greca a quella moderna, a ben 40 metri di profondità tra cunicoli e cisterne. Durante l’escursione oltre ad ammirare i resti dell’antico acquedotto greco-romano e dei rifugi antiaerei della Seconda Guerra Mondiale, si visiteranno il Museo della Guerra, gli Orti Ipogei, la Stazione Sismica “Arianna” e tante altre meraviglie legate alla città sotterranea.
Le cavità vennero realizzate per vari scopi, a seconda dei luoghi e dei periodi storici. Nel III secolo a.C., in periodo greco, vennero aperte le prime cave sotterranee per ricavare i blocchi di tufo necessari alle mura e ai templi della Neapolis greca. Furono anche scavati numerosi ambienti per creare una serie di ipogei funerari.
Lo sviluppo imponente del reticolo dei sotterranei iniziò in epoca romana: i romani infatti in epoca augustea dotarono la città di gallerie viarie (grotta di Cocceio e grotta di Seiano) e soprattutto di una rete di acquedotti complessa, alimentata da condotti sotterranei provenienti dalle sorgenti del Serino, a 70 km di distanza dal centro di Napoli.
Agli inizi del XX secolo si smise di scavare nel sottosuolo per l’approvvigionamento idrico, l’utilizzo fu vietato a causa dell’epidemia di colera del 1885. I cunicoli vennero in seguito usati come discarica non autorizzata.
Nei secoli queste cavità sono state utilizzate anche per usi secondari, alcuni anche abbastanza particolari: ad esempio per nascondere merce rubata, per immagazzinare veicoli sequestrati o come rifugio antiaereo durante la Seconda Guerra Mondiale, con servizi igienici, illuminazione elettrica.
Resti di arredi, graffiti e numerosi oggetti in ottimo stato di conservazione testimoniano ancora oggi questo momento storico così complicato per i napoletani e portano alla mente come si trascorressero le giornate nei rifugi con il pensiero di un attacco imminente. Nella prossima puntata andremo a vedere quali sono gli spazi sotterranei visitabili a Napoli.
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