Monumenti napoletani: Palazzo Venezia, i tesori di un luogo di armoniosa bellezza

A Spaccanapoli, nel pieno della Napoli più ricca di monumenti unici e spettacolari per storia e bellezza, questo palazzo è in perfetta sintonia con il contesto in cui si erge, maestoso e elegantissimo. Oggi ospita, al primo piano nobile, uno dei caffè più belli della città e ha tantissimi tesori da conoscere assolutamente. Scopriamoli
Monumenti napoletani: Palazzo Venezia, i tesori di un luogo di armoniosa bellezza.
A Spaccanapoli, nel pieno della Napoli più ricca di monumenti unici e spettacolari per storia e bellezza, questo palazzo è in perfetta sintonia con il contesto in cui si erge, maestoso e elegantissimo. Oggi ospita, al primo piano nobile, uno dei caffè più belli della città e ha tantissimi tesori da conoscere assolutamente. Scopriamoli.
Da quando dal 2010 è stato aperto al pubblico, grazie all’idea di un imprenditore “illuminato”, palazzo Venezia è diventato uno dei siti più belli e imperdibili della città. Un edificio possente, come tutti quelli ubicati nel cuore antico, a Spaccanapoli, Palazzo Venezia, come già notò Benedetto Croce, è una delle più importanti costruzioni, unica nel suo genere.
Posto lungo il decumano inferiore, a pochi metri dalla prestigiosa Chiesa di Santa Chiara e da Piazza del Gesù nuovo, Palazzo Venezia con la sua scenografica loggia, con la “casina pompeiana”, col suo splendido e storico giardino, è meta di tanti visitatori. Da fuori ti accoglie mostrando innanzitutto una terrazza che in primavera diviene protagonista di un’esplosione dirompente di glicini che non può che colpirci. Al primo piano nobile, oggi divenuto sede di un caffè dallo stile unico ed elegante, si accede dalla Sala delle Carrozze, in cui spesso vengono allestite mostre d’arte, fotografia e artigianato.
Proseguendo per le scalette interne, quelle riservate un tempo alla servitù, si arriva al primo piano nobile portandoci fino al cospetto dell’ultimo giardino pensile del ‘700. In origine questo spazio verde era molto più ampio e comprendeva ben 1500 essenze agrumarie, poi in epoche recenti con l’avanzamento dell’edilizia è andato via via restringendosi sebbene continui a mantenere il suo irresistibile fascino. Siamo in un luogo che ha visto il susseguirsi di eventi storici dal 1412, anno in cui Il palazzo fu donato dal Re di Napoli Ladislao II d’Angio’ Durazzo alla Serenissima Repubblica di Venezia con lo scopo di essere utilizzato come abitazione per i consoli generali a Napoli.
Il palazzo, fratello maggiore del più noto Palazzo Venezia di Roma, detto anche Palazzo della Residenza, è stato per circa quattrocento anni sede dell’ambasciata veneta nel Regno di Napoli. Il palazzo in origine aveva un’estensione dal convento di San Domenico fino ai terreni sui quali, nel 1512, fu ricostruito ed ampliato Palazzo Filomarino. Il palazzo visse il momento di massimo splendore tra il XV secolo e il XVI secolo, ma a metà del Cinquecento, cadde in completa rovina. Dopo svariati restauri, nel corso dei diversi secoli, nel 1816 fu ceduto da parte dell’Impero austriaco alla famiglia nobiliare napoletana Capone che acquistò l’immobile apportando le modifiche più caratteristiche, come la Casina pompeiana in stile neoclassico.
Questa ricalca il revival scaturitosi a seguito degli scavi dei siti di Pompei e Ercolano ma poi verosimilmente era utilizzata come coffee house e camera per concerti, data l’ottima acustica. ll percorso prosegue dirigendosi verso la terrazza dove possiamo ammirare l’esedra di foggia ottocentesca e in fine la piccola cappella affrescata, un gioiello inaspettato e nascosto luogo di bellezza ed armonia.

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