Lo sapevate? Il bidet nacque in Francia ma si diffuse soprattutto nel Regno di Napoli

Quanti primati vantano Napoli e la Campania? Tantissimi, ma forse non tutti conoscono questo: il bidet. Sì proprio quello! Sapete in che modo lo descrisse un funzionario sabaudo in visita di ricognizione alla Reggia di Caserta? Qui dove la regina di Napoli Maria Carolina lo aveva fatto installare per prima, il piemontese non sapendo cosa fosse l’“oggetto” usò parole davvero curiose..
Lo sapevate? Il bidet nacque in Francia ma si diffuse soprattutto nel Regno di Napoli.
Quanti primati vantano Napoli e la Campania? Tantissimi, ma forse non tutti conoscono questo: il bidet. Sì proprio quello! Sapete in che modo lo descrisse un funzionario sabaudo in visita di ricognizione alla Reggia di Caserta? Qui dove la regina di Napoli Maria Carolina lo aveva fatto installare per prima, il piemontese non sapendo cosa fosse l’“oggetto” usò parole davvero curiose..
È un esempio solo in apparenza insignificante, e invece risulta molto indicativo della modernità di Napoli nel Settecento. Parliamo di un oggetto ancora oggi visitabile nella splendida Reggia di Caserta. Si tratta del bidet, installato nella stanza da bagno della regina Maria Carolina. Se si vuole cogliere a fondo il senso di questo primato, va ricordato come quella fosse un’epoca, il XVIII secolo, caratterizzata da una scarsissima igiene sotto le parrucche incipriate. Non era consuetudine diffusa quella dell’igiene personale, così come oggi la concepiamo e le famiglie regali non facevano eccezione, anzi. Apparso in Francia nel 1710, e presente nelle stanze della reggia di Versailles, fu poi ripudiato per via del fatto che, inutilizzato e poi rimosso dalle toilette regali, si diffuse soprattutto nelle case d’appuntamento.
Viene riscoperto in seguito, come utile strumento di igiene personale, solo qualche decennio dopo, nel 1780 circa, e non in Francia, sua patria di origine bensì alla corte dei Borboni, all’epoca del Regno delle Due Sicilie. Maria Carolina di Napoli, forte della rigida educazione ricevuta dalla madre, volle il vituperato bidet nella sua camera da bagno. La diffusione del bidet inizia così. Adottato molti decenni dopo in Italia, raggiunse Portogallo, Grecia, Spagna e Argentina, più tardi l’America del Nord. Più refrattari gli inglesi invece che lo definirono “una sconvenienza continentale”. Nel resto d’Italia l’oggetto rimase ignoto fino al 1861, quando i piemontesi inglobarono tutte le ricchezze del Meridione, comprese le Reale Delizie Borboniche. Nella Reggia di Caserta, redigendo l’inventario degli oggetti presenti, i funzionari del nuovo regno si trovarono di fronte a quello strano manufatto e non sapendo di cosa si trattasse e a quale necessità assolvesse, lo catalogarono come “oggetto per uso sconosciuto a forma di chitarra”.
Fatta poi la scoperta del reale uso di quello “strano” oggetto, fu adottato dai Savoia, un secolo dopo, che lo introdussero nelle loro residenze reali. Bisogna dire che nella Napoli borbonica i servizi igienici non rimasero relegati nelle dimore reali ma iniziarono a diffondersi presto anche nelle abitazioni del popolo proprio per volontà sovrana, partendo dalla comunità industriale delle sete di San Leucio. Insomma, tra i tanti primati che Napoli e la Campania potevano vantare nel Settecento, da segnalare anche questo del bidet, segno di una cura e di pratiche igieniche praticamente assenti nel resto d’Italia e d’Europa.

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