Monumenti napoletani: il Forte di Vigliena, l’importante roccaforte partenopea oggi purtroppo semi abbandonata
Napoli dal Medioevo sino alla fine del Settecento era provvista di un sistema difensivo incredibile, costruito e studiato per difendere e proteggere al meglio la città e il Golfo di Napoli in generale. Castel Capuano, Castel dell’Ovo, Castel Nuovo (Maschio Angioino), Castel Sant’Elmo, Castello del Carmine, Castello di Nisida e il Forte di Vigliena, sono i sette castelli della città. Non tutti si sono conservati al meglio ma un tempo facevano parte di una roccaforte ben studiata, utile alla difesa della città. Un sistema strategico architettato non solo per proteggere Napoli ma per difendere le coste di tutto il Regno. Oggi andiamo a visitare idealmente il Forte di Vigliena che purtroppo non è ben messo.
Monumenti napoletani: il Forte di Vigliena, l’importante roccaforte partenopea oggi purtroppo semi abbandonata.
Napoli dal Medioevo sino alla fine del Settecento era provvista di un sistema difensivo incredibile, costruito e studiato per difendere e proteggere al meglio la città e il Golfo di Napoli in generale. Castel Capuano, Castel dell’Ovo, Castel Nuovo (Maschio Angioino), Castel Sant’Elmo, Castello del Carmine, Castello di Nisida e il Forte di Vigliena, sono i sette castelli della città. Non tutti si sono conservati al meglio ma un tempo facevano parte di una roccaforte ben studiata, utile alla difesa della città. Un sistema strategico architettato non solo per proteggere Napoli ma per difendere le coste di tutto il Regno. Oggi andiamo a visitare idealmente il Forte di Vigliena che purtroppo non è ben messo.
Il forte di Vigliena è un monumento nazionale, di cui rimangono oggi solo alcuni tratti di muraglione; si trova nel quartiere di San Giovanni a Teduccio, in via Marina dei Gigli (ex stradone Vigliena).
Della Fortezza di Vigliena oggi resta ben poco. Era il presidio più meridionale della città di Napoli.
Alto solo sei metri, per favorirne il defilamento al tiro nemico del mare, di forma pentagonale, e circondato da un fossato largo ben nove metri e profondo cinque, era concepito in maniera tale da assicurare la difesa del porto di Napoli con i suoi cannoni. Al forte si accedeva tramite un rivellino di forma triangolare dotato di parapetto e fuciliera di guardia. Tale configurazione doveva servire anche per portare degli attacchi di sorpresa contro eventuali invasori. Nel cortile interno erano disposti un pozzo e una serie di casematte adibite a servizi accessori (refettorio, officina d’armi, deposito attrezzi, eccetera.) addossate lungo la parete, ciascuna dotata di scala che dava accesso al primo sopraelevato di ronda. Dal cortile si poteva accedere ai bastioni dotati di tunnel sotterranei per il trasporto di polvere e munizioni. Eccetto la cornice in pietra vesuviana che coronava la cortina compresa tra i due bastioni laterali, la fortezza era integralmente realizzata in tufo. Nel 1742 fu aggiunta una rampa più ampia di accesso al piano di ronda.
La fortezza fu fatta costruire nel 1702 dal viceré Juan Manuel Fernandez Pacheco y Zuniga, marchese di Villena, da cui prese il nome. Il forte è famoso anche perché il 13 luglio 1799, centocinquanta rivoluzionari comandati dal sacerdote di Conigliano calabro Antonio Toscano furono assaltati da tre battaglioni sanfedisti del cardinale Ruffo. Toscano, che stava soccombendo, decise di dare fuoco alle polveri, causando la propria morte e quella di buona parte dei suoi uomini e dei nemici. Il forte fu, così, semidistrutto dall’esplosione e si salvò un solo repubblicano, Fabiani, che si lanciò in mare prima dello scoppio. Ultimamente, nonostante le tante proposte di recupero, giace in stato di semi abbandono.
Dopo ripetuti episodi di degrado e di illegalità, le proposte di recupero sono orientate verso la realizzazione di un parco archeologico. Il momento particolare e le difficoltà economiche dell’amministrazione municipale, tuttavia, hanno determinato la deviazione degli investimenti verso il più redditizio porto turistico, nella stessa zona. Da tempo inaccessibile, il Forte di Vigliena sarebbe dovuto essere recuperato già da alcuni anni per farne un parco urbano da restituire ai cittadini. Un recente progetto del Rotary Club Napoli Est punta a restituire la fruibilità del bene pubblico e, prima ancora, a far conoscere il sito attraverso i canali digitali. L’opera, attualmente è invasa da fitti rovi e, dunque, impenetrabile.
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