Viaggiare senza barriere a Napoli, la scommessa del turismo accessibile

Il turismo inclusivo e accessibile è una realtà in forte crescita. Sempre più tour operator si dedicano alla vacanze per disabili. A Napoli diverse le agenzie e l’offerta è ampia. Ne parliamo con la tour manager della Outreach Holiday, che ci spiega sfide e gioie del suo lavoro.
Viaggiare senza barriere a Napoli, la scommessa del turismo accessibile.
Il turismo inclusivo e accessibile è una realtà in forte crescita. Sempre più tour operator si dedicano alla vacanze per disabili. A Napoli diverse le agenzie e l’offerta è ampia. Ne parliamo con la tour manager della Outreach Holiday, che ci spiega sfide e gioie del suo lavoro.
Turismo accessibile: una bella parola, perché tutti, anche chi è affetto da più o meno gravi disabilità, ha diritto di viaggiare e visitare i luoghi che desidera, godendo appieno dell’esperienza senza incontrare grosse difficoltà. È per questo che negli ultimi anni, anche nella nostra città, sono sorte agenzie e tour operator che fanno del principio dell’accessibilità il focus del loro servizio al turista. Nessuno, in presenza di un problema fisico o cognitive, deve rinunciare al piacere di scoprire il mondo. Sempre più si amplia una fetta di mercato che ha esigenze specifiche, un turismo senza barriere.

(Foto Disabili.it)
A Napoli esistono diverse realtà che operano in tal senso, garantendo un’offerta ampia che va dai viaggi veri e propri, alle visite guidate, agli eventi culturali. Sul web è possibile trovare ogni riferimento e indicazione.
Noi intanto abbiamo incontrato Lucia Franzina, tour manager della agenzia Outreach Holidays, da anni attiva su questo specifico campo, alla quale abbiamo fatto un po’ di domande.
Turismo accessibile, una bella parola. Cosa significa in concreto per voi che da qualche anno avete iniziato a lavorare anche in questo settore specifico dell’economia turistica?
“Outreach Holidays (https://outreacholidays.com/) è un tour operator specializzato nell’organizzazione di viaggi per persone con disabilità, nello specifico per le persone con difficoltà motoria. La nostra realtà è stata fondata da un gruppo di amanti dei viaggi che ha sviluppato un progetto nato dall’idea di poter dare l’opportunità alle persone in carrozzina di visitare facilmente e comodamente le bellezze d’Italia.
Il nostro team, che vanta 40 anni di esperienza nel settore del trasporto disabili in italia, lavora ogni giorno per aiutare le persone a pianificare la vacanza perfetta dall’inizio alla fine, così che il cliente non si debba preoccupare della logistica e possa rilassarsi e godere della vacanza.
Disponiamo di un ampio parco van moderno con pedana idroelettrica per la salita/discesa delle carrozzine”.
Negli ultimi anni la domanda in questo campo è cresciuta molto e molti tour operator stanno dedicando una parte della loro attività a soddisfare le esigenze di chi vuole viaggiare al di là di ogni barriera e nonostante le disabilità. Quali sono i numeri?
“I dati sul turismo accessibile sono da anni ottimistici, si stima una crescita del settore e si parla spesso di come potrebbe crescere molto più velocemente con infrastrutture e servizi più adeguati.
Con le vicende Covid degli ultimi due anni e poi lo scoppio della guerra in Ucraina, c’è stata una brusca frenata seguita poi da una nuova attuale ripresa, ma questi eventi hanno in diversi modi modificato le esigenze e le aspettative dei viaggiatori a cui il mercato si dovrà adeguare nuovamente”.
Raccontaci le difficoltà e le sfide di questo lavoro, ma anche le soddisfazioni. A Napoli e in Campania è facile fare turismo accessibile o esistono ancora troppe barriere architettoniche e di altro tipo?
“Il nostro motto è “To reach what seems out of reach.”
Le sfide sono tante, bisogna capire ogni volta le esigenze del cliente, che sono sempre molto personali e mai standard.
Solitamente i clienti viaggiano con i loro ausili, ma a volte dobbiamo provvedere noi a noleggiarli.
Rispetto al turismo standard, ci muoviamo con largo anticipo, per assicurarci le disponibilità delle camere hotel adatte alla carrozzina e verifichiamo personalmente ogni stanza con metro alla mano, per assicurarci che il bagno, l’altezza del letto e lo spazio di manovra siano adeguati alle esigenze. Le giornate del tour le affrontiamo con più tranquillità rispetto ad un tour classico, il cliente si stanca più facilmente, e serve maggiore pazienza nell’affrontare una comunicazione più lenta e/o complessa. Per questo ci affidiamo anche a guide turistiche esperte e specializzate nel turismo inclusivo. Le vere soddisfazioni nel fare questo lavoro sono soprattutto dal punto di vista umano. Vedere negli occhi dei clienti la gioia di aver fatto cose che neanche si immaginavano è un’emozione che gratifica molto. Molti di loro ritornano negli anni a viaggiare con noi e si affezionano alle nostre guide e i nostri autisti”.
Quali sono le mete più battute nel nostro territorio e come strutturate un tour per disabili?
“Le nostre principali proposte comprendono Tour All Inclusive, Full Day e One-off Experience. I tour hanno di base hotel 4-5 stelle, dove il cliente è seguito h24 dal nostro staff. Ci assicuriamo di verificare ogni singola attività personalmente per garantire qualità dei servizi offerti e fornire indicazioni utili ed aggiornate sull’accessibilità. Le mete più battute sono quelle classiche: Roma, Firenze e Toscana, Venezia, Napoli, Costiera Amalfitana, Puglia e Sicilia, a cui si possono abbinare esperienze uniche e ricercate, come degustazioni di vini e/o cibi pregiati, laboratori artistici, cooking class, escursioni naturalistiche con la possibilità di svolgere anche attività più adrenaliniche come il diving o addirittura pilotare un aereo”.
Cosa pensi vada migliorato perché ogni tipo di disabilità, fisica o cognitive, non costituisca più un ostacolo per chi vuole viaggiare?
“Sicuramente c’è ancora tantissimo da migliorare fra infrastrutture e servizi, ma negli ultimi anni abbiamo constatato che sono stati fatti dei passi in avanti, almeno per quel che riguarda i musei, i siti archeologici e alcune attrazioni turistiche che sono state rimodernate. Purtroppo è stato fatto anche qualche passo indietro, un esempio è Gondola4all a Venezia, che dava la possibilità grazie ad un molo attrezzato, di salire sulla gondola con la propria carrozzina e fare un giro della laguna, ma che purtroppo nonostante il suo grande successo, ha perso i finanziamenti e non esiste più. Nella nostra esperienza abbiamo capito che per lavorare sul tema dell’inclusività è necessario trovare maggiore cooperazione fra tutti gli operatori di settore, perché la parola “accessibilità” non significhi soltanto “abbattimento di barriere”, ma “possibilità di partecipare alla vita sociale” in una comunità finalmente capace di accogliere chi ha più bisogno”.

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