Monumenti napoletani: Palazzo Zevallos Stigliano, uno degli edifici più belli di Napoli

Lo splendido Palazzo Zevallos Stigliano, si trova in Via Toledo in pieno centro città, prende il nome dal suo primo proprietario, Giovanni Zevallos e sino a poco tempo fa era adibito a museo. In questo palazzo è rimasto esposto “L’ultimo Caravaggio”, l’ultimo dipinto del celebre Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, dal titolo “Martirio di sant’Orsola” realizzata nel 1610, proprio poche settimane prima della sua morte.
Monumenti napoletani: Palazzo Zevallos Stigliano, uno degli edifici più belli di Napoli.
Lo splendido Palazzo Zevallos Stigliano, si trova in Via Toledo in pieno centro città, prende il nome dal suo primo proprietario, Giovanni Zevallos e sino a poco tempo fa era adibito a museo. In questo palazzo è rimasto esposto “L’ultimo Caravaggio”, l’ultimo dipinto del celebre Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, dal titolo “Martirio di sant’Orsola” realizzata nel 1610, proprio poche settimane prima della sua morte.
Il palazzo fu eretto tra il 1637 e 1639 da Cosimo Fanzago su iniziativa di Juan de Ceballos y Nicastro (1592-1656; anche noto in italiano come Giovanni Zevallos), che volle un palazzo nobiliare su via Toledo, non riuscendo a costruirne uno nei vicini quanto affollati Quartieri Spagnoli. Juan era un importante mercante e banchiere napoletano di origini cantabriche (il padre era nativo di Vejorís, località situata nell’odierno comune di Santiurde de Toranzo, ma si era trasferito a Napoli in giovane età sposando l’italiana Angela Nicastro), successivamente entrato nell’amministrazione del viceregno napoletano acquistando diverse redditizie cariche venali, ottenendo inoltre nel 1639 la città di Ostuni con il titolo ducale.
Il portale del palazzo è maestoso, tipico delle architetture napoletane, non appena oltrepassato è visibile sulla destra un grande stemma nobiliare della famiglia Colonna con una breve incisione su marmo a loro dedicata.
Subito dopo l’ingresso è il grande salone centrale di Luigi Platania, in stile eclettico, ricavato da un precedente cortile in piperno derivante dall’originario progetto fanzaghiano. Sulle sue pareti sono posti alcuni dipinti murali di Ezechiele Guardascione; la copertura avviene tramite un lucernario vetrato decorato, mentre lo scalone d’onore monumentale, posto a destra, porta al piano superiore ed è decorato con grandi lampade e stucchi dorati di gusto ottocentesco. Sulla volta è un’Apoteosi di Saffo di Giuseppe Cammarano firmato e datato 1832. Le pareti, colorate a fondo verde muschio, sono invece decorate in stampo neoclassico da Gennaro Maldarelli.
Terminato lo scalone monumentale, si aprono in successione le sale che compongono il piano nobile. Tra queste c’è quella degli Amorini, decorata nella volta con decorazioni di fine Ottocento; la sala degli Stucchi, decorata con elementi neoclassici alle pareti; la sala degli Uccelli, anch’essa decorata nella volta con motivi animali e floreali ottocenteschi da cui prende il nome; la successiva sala Pompeiana, che prende il nome dai motivi classicheggianti delle decorazioni a tempera che caratterizzano la volta; e infine la sala della Fedeltà, chiamata così per via della rappresentazione pittorica della virtù sulla volta, che presenta negli elementi decorativi lavori del Cammarano e Maldarelli.
Per la cronaca, il celeberrimo Martirio di Sant’Orsola di Michelangelo Merisi (Caravaggio), con tutta la grande e importante collezione di Intesa Sanpaolo sino a poco tempo fa esposta a Palazzo Zevallos Stigliano, in via Toledo, si è trasferita in un nuovo museo creato ad hoc dalla Banca. Sabato 21 maggio 2022 a Napoli è stata infatti inaugurata la nuova sede delle Gallerie d’Italia nel monumentale edificio storico dell’ex Banco di Napoli progettato dall’architetto Marcello Piacentini, sempre in via Toledo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA